Oh Capitano! Mio Capitano! La storia di Gilbert.

Oh Capitano! Mio Capitano! La storia di Gilbert.

Il capitano sbarcò sull’isola e ne rimase incantato. No, non è l’incipit di un romanzo d’avventura, ma la vera storia di Gilbert, ufficiale della marina tedesca, approdato a Filicudi più di quarant’anni fa.
“Quando fai carriera – ci informa lo stesso Gilbert – devi rispettare tutto, perché sei responsabile. Allora, ho pensato: ben venga una vacanza, così posso fare quello che mi piace.”
Sorride Gilbert, dicendo che la sua vacanza dura ormai da quarant’anni.
Vive in una grotta che ha tinteggiato di bianco con della calce, dorme all’aperto anche d’inverno perché “fuori non fa freddo e il mare mitiga la temperatura.” Si nutre di tutto ciò che la terra gli offre e beve solo acqua piovana. È un artista sui generis che ha avuto il coraggio di abbandonare la famiglia, gli amici e il successo professionale per ritirarsi in un angolo di paradiso e dedicarsi all’arte, alla vita contemplativa. Ama la musica, la filosofia, legge libri di medicina e non disdegna l’algebra. È una persona estremamente colta e riflessiva che ha rinunciato agli agi per riscoprire se stesso.
Gilbert dipinge con grande maestria, ritrae per lo più figure femminili, visi dai colori caldi colmi di espressività. Le sue donne di tela veicolano quell’ideale di semplicità che lui stesso ha abbracciato. Per Gilbert si può far a meno della corrente elettrica, dei muri in cemento o dei materassi ergonomici, perché le cose alle quali non si può né si deve rinunciare sono ben altre. Tempere, pennelli, libri, una chitarra acustica, lo scroscio delle onde e una vista mozzafiato: sono questi gli strumenti che scuotono l’anima e nutrono la mente. Tutto il resto non è che un contorno, certamente utile, ma inessenziale. Del resto, con un po’ di fantasia, è riuscito persino a racchiudere l’intero cosmo nella sua grotta. Ha appeso al soffitto un piccolo mappamondo color avorio perché ogni tanto ha bisogno di ricordare i luoghi che ha visitato. Non rimpiange nulla Gilbert, ma come ogni essere umano sente l’esigenza di ricordare il passato per comprendere quanta strada ha percorso.
E di strada ne ha percorsa tanta, ha solcato gli oceani, visitato luoghi remoti, ma credo che il vero viaggio del capitano Gilbert sia iniziato a Filicudi. Un viaggio introspettivo, interiore, edificante che lo ha risvegliato dal torpore della sua vita precedente. 

Di Deborah Tagliarini
Foto www.isoleincomprese.rai.it 



Data notizia: 1/15/2014

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gilbert - eremita - isola - filicudi - grotta - pittore -



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