Il Museo Archeologico Regionale Eoliano di Lipari si trova su un’imponete roccia di pietra vulcanica, conosciuta dagli abitanti con il nome di “Castello”.
Dedicato all’archeologo italiano Luigi Bernabò Brea, nato a Genova nel 1910 e allievo della Scuola Archeologica Italiana di Atene, si è interessato all’archeologia classica e protostorica in Sicilia e in particolare, delle Isole Eolie. Grazie al suo lavoro e all’intensa attività di molti altri archeologi, oggi possiamo ammirare questa meravigliosa struttura. Il visitatore è da subito affascinato dall’enorme fortificazione costruita da Carlo V nel 1560, dopo l’attacco del pirata tunisino Kaireddin Barbarossa, il quale aveva conquistato e distrutto la città. Addentrandosi all’interno delle mura, si apre davanti agli occhi del turista, un complesso architettonico d’eccezione: un vero e proprio museo all’aperto. Girandosi attorno ritrova tracce di quei popoli che hanno scelto l’isola per i loro insediamenti: capanne dell’Età del Bronzo, strutture greche e romane, impianti urbani del II secolo e torri normanne. Si entra poi all’interno dell’autentico museo, scoprendo una struttura molto articolata che contrappone edifici storici a fabbricati più recenti.
Sei padiglioni ospitano documenti e reperti che testimoniano insediamenti umani antichi e lo sviluppo di civiltà nell’Arcipelago Eoliano, dalla Preistoria all’Età Moderna.
Un percorso didattico ben organizzato, rende interessante la visita sia a grandi che piccini, i quali, percorrendo i corridoi, ammirano raccolte di vasellame, dipinti e sculture minuziosamente descritti, permettendo così, di fare un salto nel passato rivivendo e immaginando la storia dei nostri progenitori, le abitudini, le tradizioni e la cultura.
Un’esperienza particolare che ci riporta indietro e ci fa scoprire una Lipari che ha molto da offrire, non solo mare ma molto di più.
di Maria Catanuso
Data notizia: 2/6/2015
dalla nostra Daniela Bruzzone
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