La mostra dedicata al maestro Bruno Liberatore segna l’ultima tappa del percorso espositivo dell’artista nella Capitale, dopo le rassegne a Castel Sant'Angelo nel 1993 e al Vittoriano nel 2001. Sono venticinque le sculture del Maestro, anche di grandi dimensioni e alcune recentemente realizzate, che dialogano fino al 12 aprile con le antiche murature della via Biberatica e nelle tabernae dei Mercati di Traiano, in una sistemazione ideale e di rara suggestione. Bruno Liberatore. Sculture in dialogo ambientale con i Mercati di Traiano, evidenzia il lungo e importante percorso dell'artista, abruzzese di nascita, ma di formazione e residenza romano, esaltandone la bravura e presentandolo, a ragione, come una delle personalità più originali sulla scena della scultura italiana contemporanea.
Le opere del Maestro, allievo prediletto di Pericle Fazzini, realizzate in bronzo, ferro o terracotta, testimoniano tutte una originaria vocazione plastica, sebbene i rapporti conflittuali tra uomo e ambiente siano raccontati attraverso forme e volumi innovativi, distanti dalla tradizionale plastica figurativa. Le sue composizioni astratte evocano associazioni con la natura viva e nella mostra tanta suggestione danno le sculture di dimensioni maggiori, che offrono una profonda interazione con il paesaggio urbano.
È Bruno Liberatore stesso che esprime in modo chiaro l’essenza della sua poetica: la terra è la materia più interessante con cui abbiamo a che fare. Essa ci appare ora sofferente, ora infuriata, ora rinascente. Io cerco di esprimere questi stati della natura.
In un set unico, fino al 12 aprile 2015.
di Daniela Bruzzone
Data notizia: 2/11/2015
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!