La ginestra o il fiore del deserto

“Qui su l’arida schiena del formidabil monte, la quale null’altro allegra arbor né fiore, tuoi cespi solitari intorno spargi, odorata ginestra, contenta dei deserti. Or tutto intorno una ruina involve, dove tu siedi, o fior gentile, e quasi i danni altrui commiserando, al cielo di dolcissimo odor mandi un profumo, che il deserto consola” La ginestra odorosa è una pianta della famiglia delle Fabaceae che presenta rami flessibili e particolarmente ramificati, generalmente senza foglie e terminanti con un’infiorescenza gialla. Grazie alla sua spiccata resistenza e capacità di adattamento in luoghi aridi è stata oggetto di opere poetiche straordinarie come i versi del Leopardi che abbiamo rimembrato. Specie nativa dell’area del Mediterraneo, la vediamo crescere in terreni aridi ed assolati ed in particolare la possiamo notare in grande quantità sulle pendici dei vulcani. Si narra che sin dal passato gli antichi romani la utilizzassero per attirare le api e per produrre un ottimo miele e secondo la religione, le fronde della ginestra, percosse dal vento, sembrano aver disturbano la preghiera di Gesù nel giardino del Getsemani. Dal suo fusto inoltre è ricavabile una fibra tessile per la produzione di corde ed indumenti e dalla lavorazione dei fiori si ottiene un olio essenziale, utilizzabile sia in cucina sia in profumeria. Plinio il Vecchio, nell’età classica, ricorda questa pianta riferendo che le ceneri della ginestra bruciata contengono oro, oro che ricorda il colore dei petali. Anche Giacomo Leopardi nel 1836 pone il testo poetico, La Ginestra, all’ultimo posto dell’edizione dei Canti al fine di fornire un testamento spirituale e di sintesi conclusiva del suo pensiero. L’isola Vulcano è molto conosciuta per la sagra della ginestra, un evento organizzato nel mese di giugno che colora di giallo le abitazione, gli abitanti ed anche i mezzi di trasporto che sfilano decorati con questo splendido fiore.

di Beatrice Gamberoni

Data notizia: 4/13/2015