Colore: rosso rubino intenso e sfumature di rosso granato, poco trasparente.
Aroma: intenso, pulito, gradevole e raffinato in cui si riconoscono l’amarena e la mora di rovo.
Sapore: inizialmente dolce, alcolico, leggermente tannico, morbido, equilibrato, di buon corpo.
Retrogusto: persistente
Alcool: 18%
Temperatura di servizio: 15°C
Abbinamenti: formaggi erborinati, dolci in genere e da meditazione
Ne dobbiamo la nascita, come vino liquoroso, a John Woodhouse, un commerciante Inglese che ebbe modo di assaggiare un vino prodotto appunto a Marsala che aveva un sapore incredibile e di cui volle portar via circa 50 barili.
Woodhouse in seguito tornò a Marsala e diede inizio alla produzione ed alla commercializzazione su larga scala.
All’inizio in Inghilterra il vino non ebbe molto successo ma solo per questioni di operazioni di marketing sbagliate. Woodhouse infatti inizialmente lo presentò come vino povero e popolare e gli snob arricciarono il nasino.
Successivamente l’imprenditore lo propose come vino di nicchia di grande eccellenza e ... immaginabile cosa accadde no?
Nel 1833 un signore ardito e coraggioso (la cui iniziale del suo cognome é F ... indovinate ...) entrò in concorrenza con gli Inglesi ed ebbe talmente successo che poco tempo dopo rilevò anche lo stabilimento Woodhouse cosicché la produzione divenne totalmente Siciliana.
Il vino Marsala è stato il primo vino DOC Italiano (1969).
Si produce con i vitigni Cataratto e/o Grillo e/o Ansonica e/o Damaschino (quello Giallo-Oro), e Rubino Perricone e/o Nero d’Avola e/o Nerello mascalese e/o sino al 30% con le stesse uve per quello oro-ambra (quello Rubino).
Oggi troviamo il Marsala in queste diverse denominazioni: Vergine, Vergine Riserva e Conciato che a sua volta si suddivide in Fine, Superiore e Superiore Riserva.
E’ un cosidetto “vino fortificato” ovvero prodotto con l'aggiunta di una determinata quantità di alcol, sia nel mosto in fermentazione che nel prodotto finito.
Una cosa, che ritengo importante, la dico qui approfittando di questa occasione. Non é corretto usare il termine “vino da dessert” bensì si deve dire “vino dessert”.
I vini dolci sono loro stessi “dessert” (per il sapore) non vini da abbinare ai dessert (dolci).
Non esistono i vini da dessert, come non esistono i vini da antipasti, da primi piatti, da secondi piatti, da verdure, da carne, da pesce eccetera.
di Margherita Maria Caruso Galanti
Data notizia: 11/5/2015
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!