Pesca, una legge per il rilancio del settore

Pesca, una legge per il rilancio del settore L’Assemblea regionale siciliana ha approvato con voto unanime la legge che stabilisce misure urgenti per rilanciare il settore ittico e fronteggiare l’aumento del costo del carburante. Per l’anno finanziario 2008 saranno destinati aiuti in regime ‘de minimis’ pari a circa 12 milioni e 500mila euro. E’ un ulteriore contributo per le imprese iscritte nei compartimenti marittimi siciliani a parziale copertura delle spese sostenute per il consumo di carburante dal 2007 al 2008. “Finalmente - ha detto Di Mauro – il ddl è diventato legge, e di questo ringrazio l’intera assemblea che ne ha riconosciuto l’importanza come il primo passo per lo sviluppo del settore. Sono sicuro che si avranno ricadute positive per tutta l’isola. Il prossimo passo sarà lo snellimento delle procedure”. La legge estende a tutte le imprese di pesca gli aiuti già previsti da una norma nazionale per le imbarcazioni che praticano la pesca a strascico e/o volante. Le risorse saranno erogabili attraverso il “fermo d’emergenza temporaneo”. La compensazione sarà rapportata ai parametri economici stabiliti per l’applicazione del fondo europeo per la pesca (Fep): a ciascun membro dell’equipaggio, imbarcato dalla data di inizio dell’interruzione tecnica, sarà garantita una indennità giornaliera pari al minimo monetario previsto dal contratto nazionale di lavoro del “marinaio”. Agli armatori sarà assicurato un contributo per il pagamento degli oneri previdenziali e assistenziali degli imbarcati.Vengono con la stessa legge compensate le spese per il funzionamento e la manutenzione del blue box, la cui installazione è stata resa obbligatoria dalle nuove norme per la sicurezza a bordo. Agli armatori potrà essere concesso un contributo una tantum fino al limite di un milione di euro, per la copertura parziale delle spese di gestione del servizi.“Si tratta – commenta Di Mauro – di una norma organica che dà risposte concrete anche in termini di credito agevolato a quella parte di operatori rimasti esclusi dal fermo tecnico nazionale”. La legge contiene misure per la “tracciabilità” del pescato. Allo scopo di garantire la sicurezza alimentare dei consumatori, il prodotto ittico potrà essere venduto solo se reca in etichetta o sui cartelli espositivi la denominazione commerciale della specie, del metodo di produzione e della zona di cattura. Per supportare le politiche di tutela dell’ambiente marino e dell’acquacoltura, il provvedimento stabilisce il monitoraggio periodico della qualità delle acque e degli ambienti marini. Importante, secondo Di Mauro, il riconoscimento per legge dell’”Osservatorio della pesca”, istituito dal distretto produttivo regionale, a cui sono stati assegnati 100mila euro come contributo per la sua attività. Avrà il compito fondamentale di redigere un report annuale sulla situazione generale del settore ittico e dell’acquicoltura. “Grazie al lavoro dell’osservatorio, la Regione - sottolinea Di Mauro - ha potuto avviare importanti attività nei settori strategici dell’innovazione tecnologica e dell’internazionalizzazione. Si tratta di un riconoscimento per le sue attività di cooperazione fra il mondo della ricerca, le università e le imprese leader del settore peschereccio dei Paesi del Mediterraneo. Viene conferito quindi alla Regione siciliana un ruolo baricentrico nel dialogo euromediterraneo”.

, a cura di Tiziana Medda

Data notizia: 11/8/2008

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