Un problema al sistema di stabilizzazione del veloce mezzo, dettato, probabilmente, da una micro lesione da impatto. Potrebbe essere questo, ma il condizionale è d’obbligo fino a quando non saranno effettuati gli adeguati controlli, quanto riportato dall’aliscafo della Siremar, Eschilo, partito questa mattina alle 6.05 da Milazzo alla volta di Panarea, Stromboli e Ginostra. Ad accorgersi dell’anomalia alla parte sinistra dell’enorme ala sulla quale plana lo scafo quando è in navigazione, il comandante del mezzo, Paolo Pironi, che appena lasciata la borgata di Ginostra, con a bordo circa una trentina di passeggeri, ha improvvisamente avvertito l’anomalia ed ha quindi deciso , a scopo precauzionale, di proseguire la corsa prima verso Panarea e poi verso Lipari con lo scafo immerso ed a velocità ridotta. Che ci sia qualche problema al sistema di stabilizzazione è certo, ma non risulta, al momento che si sia spezzata l’ala sinistra. Probabilmente le sollecitazioni continue alle quali è stato sottoposto il mezzo, specie in questi ultimi periodi anche per le continue mareggiate, hanno provocato sicuramente un problema al sistema di stabilizzazione, ma non si può affermare che si tratti, così come diffuso da alcune notizie si stampa, di una collisione con un relitto che avrebbe provocato lo spezzamento dell’ala. A bordo, però, confermano di aver udito un tonfo, e immediatamente dopo si è registrato l’abbassamento del mezzo. Ma dal comando di bordo specificano che , accorgendosi di un’anomalia, è stato predisposto il proseguimento del viaggio a scafo sommerso. Giunto a Lipari, il comando dell’Eschilo, come da tabella lavorativa, è passato all’eoliano Renzo Russo, che ha condotto l’aliscafo danneggiato a Milazzo. Da qui proseguirà poi verso i cantieri messinesi per le opportune verifiche. Momenti di apprensione- assicurano i passeggeri che si trovavano a bordo del mezzo- ci sono stati soprattutto quando all’improvviso abbiamo avuto la sensazione che l’aliscafo abbia “cozzato” contro qualcosa, e poi si è abbassato proseguendo il viaggio a regime ridotto”. Solo un gran spavento, per fortuna, ma nessuna conseguenza per i passeggeri.
tizianamedda@virgilio.it
, a cura di Tiziana Medda
Data notizia: 2/16/2009
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