"Rischio beffa per imprese scongiurato"

PALERMO – Le imprese siciliane potranno ottenere le certificazioni dei crediti vantati nei confronti di tutti gli enti pubblici dell’isola. E’ uno dei risultati ottenuti nel corso della notte in sede di approvazione della legge finanziaria della regione siciliana. “Il percorso di approvazione di bilancio e della finanziaria 2009 della Regione – commenta l’assessore alla Presidenza Giovanni Ilarda - è stato lungo e complesso, irto di inattese insidie. Norme importanti per la Sicilia e il suo sviluppo sono rimaste imbrigliate nell’accesa dialettica fra maggioranza e opposizione e fra gruppi parlamentari, che non ha consentito arrivassero alla trattazione d’aula. In taluni casi però si è riusciti a evitare che altre norme, emendate troppo frettolosamente, recassero danno anziché sostegno al tessuto economico dell’isola”. “E’ il caso – continua Ilarda – della norma che prevedeva la certificazione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti degli enti pubblici al fine di ridurre le conseguenze dei ritardi nei pagamenti, ottenendo liquidità con ricorso al sistema bancario”. La prima stesura, come sottolineato dal presidente di Confindustria Ivan Lo Bello, era tale da limitare la certificazione ai crediti vantati nei confronti degli enti territoriali, dunque solo nei confronti di Regione, Province e Comuni, escludendo, ad esempio, gli Ato, le Asl e gli enti sottoposti a controllo e vigilanza. L’emendamento, che avrebbe dovuto correggere l’errore si era, però, rivelato una beffa per le imprese, perché gli “enti territoriali” erano stati trasformati in “enti locali”, quindi restringendo la previsione ai crediti vantati soltanto nei confronti di province e comuni. Un emendamento di rettifica a firma Ilarda-Cordaro ha consentito di evitare tale paradossale conseguenza, chiarendo che l’obbligo di certificazione vale per tutti gli “enti territoriali e non”. “La norma, così precisata nel suo significato, risulta fondamentale per la sopravvivenza di diverse imprese siciliane che diversamente avrebbero rischiato lo stato di crisi o quantomeno una consistente contrazione della capacità di spesa a causa di ritardi nei pagamenti. Conseguenze gravissime soprattutto in un momento di difficoltà economica come quello che stiamo vivendo. Al contrario – prosegue Ilarda – in attesa dell’approvazione del disegno di legge sulla semplificazione e l’accelerazione dei procedimenti amministrativi da me presentato e che incomprensibilmente giace ancora in commissione, si limitano i danni derivanti dalla lentezza del sistema burocratico per il settore produttivo siciliano.” Altro importante tema riguarda l’approvazione di un ordine del giorno a firma dell’assessore Ilarda in assenza del quale si sarebbe impedito a tutte le società partecipate dalla Regione di costituire altre società, pur quando si fosse trattato di organismi il cui unico scopo è proprio quello di operare nel sistema economico a scopo di sviluppo mediante iniziative di tipo imprenditoriale avviate in partnership per l’investimento sul territorio di massicce risorse, anche provenienti da investitori esteri. Dopo un vivace botta e risposta fra l’assessore alla Presidenza e il capogruppo dell’opposizione Antonello Cracolici, la vicenda è stata risolta grazie ad un ordine del giorno di Ilarda approvato dall’Ars. Esito diverso, invece, per l’emendamento proposto dallo stesso assessore e finalizzato all’estensione a carabinieri, guardia di finanza e polizia di Stato, del piano regionale di legalità. La norma avrebbe consentito alla Regione di procedere all’assegnazione di attrezzature, anche tecnologiche, di cui le forze dell’ordine operanti in Sicilia fossero temporaneamente sprovviste o non fossero adeguatamente fornite. L’emendamento prevedeva anche di dar vita a incentivazioni nei confronti del personale regionale che intendeva prestare la propria opera nei tribunali dell’isola. Si sarebbe trattato dell’estensione alle forze dell’ordine della legge regionale 6 del 2005 riguardante il supporto della Regione alle magistrature siciliane. Tale normativa ha già permesso l’attuazione della prima fase del piano legalità 2009, avviato da Ilarda con la consegna, nei giorni scorsi, a Tribunali e Procure della Sicilia, Corte dei Conti, Consiglio di Giustizia Amministrativa e Tar di 188 computer, di cui 37 portatili, 196 stampanti, 25 scanner, 282 apparecchi multifunzione e alcuni fotocopiatori ad alta velocità e con l’attivazione di una banca dati normativa e giurisprudenziale on line già disponibile per tutti i magistrati sul sito internet della Regione (www.regione.sicilia.it). “Constato con grande amarezza che la situazione determinatasi durante i lavori del Parlamento regionale non ha consentito, nonostante la mia insistenza, che questo emendamento fosse trattato. Sarebbe stato appropriato ricordare oggi Pio La Torre, nell’anniversario della sua morte, con una norma forte che richiamasse l’importanza delle regole e dell’azione di chi è quotidianamente impegnato per la loro affermazione anche a rischio della vita. Ritengo, comunque, che si debba insistere su questo progetto sia per potenziare l’azione a tutela della sicurezza dei cittadini e contro la criminalità, sia per ribadire con chiarezza e fermezza che su questo fronte la Regione è e dovrà sempre essere in prima linea”. “Sono fermamente convinto – prosegue l’Assessore Ilarda – che investire sul ‘capitale della legalità’ rappresenti per la Sicilia una scommessa vincente anche ai fini dello sviluppo economico e sociale e a tale prospettiva ho improntato e intendo continuare ad ispirare ogni mia iniziativa politica e di governo. Per questo motivo – conclude – riproporrò la norma alla prima occasione utile”

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 4/30/2009

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