Gazzetta del Sud
MESSINA- Il mondo professionale chiede a gran voce un cambiamento di rotta nei criteri di affidamento degli incarichi in tema di lavori pubblici. Ingegneri e architetti siciliani, a confronto a Messina con i dirigenti della Regione, hanno avuto modo di approfondire le linee guida della legge 7 con riferimento alle procedure che regolano proprio i rapporti tra gli studi tecnici e l'apparato pubblico. L'occasione d'incontro l'ha fornita il convegno dell'Ordine provinciale ingegneri cui hanno aderito anche il direttore generale dell'assessorato regionale Lavori pubblici Manlio Munafò e l'esperto in procedure di affidamento Lino Maio.
A entrare nel cuore della questione, il presidente della Commissione lavori pubblici dell'Ordine ingegneri Edoardo Milio, il quale ha focalizzato l'attenzione sulla necessità di un sostanziale snellimento delle procedure normative per bypassare i vizi interpretativi della stessa legge; difetti che inficiano l'intero iter, causando irrimediabili ritardi nell'esecuzione delle opere. Non solo, a generare difficoltà nel corretto svolgimento della professione pure altri paletti normativi che vanno certamente rivisti: «Occorre innanzitutto non mortificare il valore della prestazione – spiega Milio – ecco perché è necessario che, per esempio, il criterio di selezione sia quello dell'offerta economicamente più vantaggiosa e non certo del massimo ribasso». Si è detto pure dell'opportunità di prevedere nei requisiti di ammissione al di sotto dei 20 mila euro il solo titolo di studio e l'iscrizione all'albo, ciò per favorire l'ingresso dei giovani nel mercato del lavoro. Apprezzati gli interventi dell'ing. Maio sulle gare sopra soglia; del presidente dell'Ordine ingegneri di Messina Turi Rizzo, della dottoressa Paola Pugliatti, dell'ing. Michele Lapenna dell'Ordine di Potenza e della dirigente Telemat, Paola Levrini.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/24/2009
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