In attesa dei nuovi assetti regionali

Gazzetta del Sud Mario Cavaleri Palermo- Con gli ultimi fuochi accesi da questa campagna elettorale, da stasera non si spengono le tensioni che anzi, alimentate dalle battute al vetriolo fra i protagonisti siciliani, vedranno nei prossimi giorni consumarsi le sfide finali sulla base dei numeri consacrati dalle urne. Non sfugge ormai a nessuno la valenza regionale e nazionale della posta in gioco: dai risultati nelle singole province per le Europee fino a quei comuni dove nelle Amministrative sono scesi in campo come assessori "in pectore" personalità di spicco della politica isolana. A dimostrazione che non si è trascurato nulla per la prova di muscoli che tornerà decisiva al tavolo di confronto che si aprirà da domani tra vinti e vincitori. L'appello di tutti, per oggi, è di non disertare le urne; di esercitare il diritto-dovere del voto anche perché una base più ampia di consenso legittima di più e aumenta la portata dell'attendibilità. Le accoppiate di voto nell'ambito dello stesso partito stanno funzionando dappertutto secondo le cordate già ben consolidate, col Pdl diviso almeno in tre combinazioni cristallizzate e poco permeabili a inserimenti a sorpresa. L'elettore, comunque, avendo a sua disposizione tre preferenze può spaziare in modo autonomo. Intanto è una conquista essersi riappropriati della libertà di scelta tra candidati. Serve alla democrazia e giova agli stessi interessati che potranno dimostrare di essersi meritata una fiducia personale. Niente cooptazioni e "nomination" a tavolino come avviene alle Politiche che ci hanno consegnato un Parlamento scelto in un paio di palazzi romani, dove per molti non ci sarebbe più posto se si tornasse anche lì alla preferenza. La prima giornata non ha registrato un grande interesse per le urne, come era prevedibile; di sabato pomeriggio i siciliani hanno trovato di meglio da fare. Oggi si dovrebbe recuperare. In ogni caso l'Italia anche in passato ha presentato cifre di affluenza migliori rispetto alle altre nazioni del Nord solitamente più fredde anche al richiamo dell'Europa. Mai come questa volta Palermo ha "oscurato" Bruxelles: le Europee occasione di confronto per politiche locali che infatti hanno dominato nel dibattito a discapito dei temi sovranazionali neppure sfiorati se non nei riflessi che i cospicui finanziamenti di provenienza Ue hanno nella nostra economia. La vicenda regionale ha inciso inevitabilmente ed è proprio su questo piano che dispiegherà i primi più importanti effetti la partita in corso.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/7/2009

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