Lipari- Lettera del Sindaco di Lipari, Mariano Bruno al presidente del consiglio Silvio Berlusconi, ai ministri Matteoli e Tremonti, ai dirigenti del Ministero Infrastrutture e Trasporti, al presidente della regione Lombardo e agli assesori Strano, Di Mauro e ai dirigenti del Dipartimento turismo, comunicazione e Trasporti OGGETTO: Vicenda privatizzazione Tirrenia S.p.A. – Società Regionali Collegate. AFFINCHE’ LE PROBLEMATICHE SUI TRASPORTI MARITTIMI DELLE ISOLE MINORI NON CADANO NELL’OBLIO.
Il periodo estivo, solitamente, viene dedicato alle ferie ed alle discussioni su temi più o meno gradevoli, mentre argomenti importanti, talvolta, passano in secondo piano.
Riteniamo, per converso, che non possa trascurarsi la questione dei trasporti marittimi, posto che, entro il 30 settembre 2009 o, comunque, entro la fine dell’anno 2009, proromperà con forza nelle isole minori la “querelle Tirrenia e collegate”, alla luce anche di quanto emerso nelle riunioni tenutesi sull’argomento tra i vari Ministeri (Infrastrutture e Trasporti ed Economia e Finanze) ed i rappresentanti istituzionali delle Regioni interessate . La prima considerazione è legata ai recenti incontri operativi, indetti presso la sede ministeriale, nei quali mancavano i rappresentanti e primi protagonisti della vita sociale ed economica delle isole minori, ossia i Sindaci, i quali avrebbero potuto e possono meglio rappresentare le effettive criticità emergenti, specie nel contesto di un territorio insulare complesso e frammentario.
Si potrebbe facilmente controbattere che la questione è più complessa ed appare rivolta, più in generale al processo di privatizzazione della Tirrenia S.p.A. e, in misura minore, agli aspetti delicati e peculiari delle società regionali ad essa collegate. Superiamo, a piè pari, sterili ed inutili polemiche ed evitiamo di addentrarci nella intricata vicenda Tirrenia che ha finito per coinvolgere anche le collegate; ci soffermiamo, invece, ad una analisi della attuale delicata situazione ed auspichiamo che il Governo nazionale e quello regionale ci chiariscano, per tempo, prima che sia troppo tardi, quali siano le reali intenzioni e se gli interventi, sin qui posti in essere, siano realmente volti ad assicurare alle isole minori certezze nel rispetto della continuità territoriale e della domanda di mobilità dei cittadini che ne garantiscano il soddisfacimento dei bisogni primari (salute, istruzione, sicurezza, giustizia, lavoro) ossia di quei diritti che, unitamente all’uguaglianza sostanziale di cui all’art.3, trovano fondamento nei principi sanciti dalla carta costituzionale ed oltretutto rappresentano beni di interesse superiore tutelati dalle fonti comunitarie. E questi diritti, insomma, rischiano di essere messi in forse e compromessi da una superficiale conoscenza del problema o dai mancati dovuti necessari approfondimenti. Dalle ultime notizie assunte parrebbe che il Governo nazionale, con apposito provvedimento, potrebbe trasferire alle rispettive Regioni il pacchetto completo di ogni singola società , con uno stanziamento che, per quanto riguarda in particolare la regione Sicilia, si attesterebbe intorno ai 50 milioni di euro.
La prima domanda sorge spontanea: il costo dei servizi Siremar, in atto, non si aggira intorno ai 75 milioni di euro? gli altri 25 milioni di euro chi dovrebbe metterli per garantire i servizi in atto espletati? la Regione Sicilia? La seconda domanda che, naturalmente, ci poniamo: per esercitare i servizi non è necessario indire un bando di gara? Che senso avrebbe trasferire il pacchetto della Siremar perchè sia la Regione ad esperire l’evidenza pubblica? Ed ancora: quali linee verranno messe a gara e quali servizi sociali verranno garantiti, considerato che, sul piano remunerativo, grande è il divario tra i periodi di alta stagione e quelli di bassa stagione e, conseguentemente, eventuali privati aggiudicatari quali servizi sociali garantirebbero durante i “periodi di magra” per assicurare i diritti insopprimibili delle comunità? Da ultimo, ci chiediamo: non sarebbe, tra l’altro, il caso che si esaminasse quale ruolo assegnare alle isole minori e, quindi, quale sviluppo segnare per le stesse, mediante una seria condivisa programmazione dei trasporti, settore che rappresenta il volano imprescindibile per la sicurezza e per la crescita economica e sociale? Il balletto delle cifre, l’incertezza che tutt’oggi regna sull’argomento, non ci fanno dormire sonni tranquilli ma ci spingono, pure in questo momento, a dichiarare che non abbasseremo la guardia e che vigileremo sugli strumenti essenziali per la sopravvivenza e lo sviluppo delle nostre isole, perché il tema che oggi, “banalmente”, si restringe sul futuro dei trasporti nelle isole non viene affrontato con la necessaria concretezza ed in maniera incisiva su correlati aspetti di irrinunciabile importanza (naviglio moderno attrezzato, livelli occupazionali del personale, etc..). Comprendiamo benissimo che, così come avvenuto per Alitalia, anche per Tirrenia è necessaria la privatizzazione, ma di fronte a questa nostra consapevolezza non vogliamo, nemmeno lontanamente, immaginare che essa possa tradursi in taglio dei servizi, soppressione di collegamenti, poichè questo significherebbe confinare le isole minori ad un triste futuro. Non può certo riempirci di gioia il fatto che oggi siamo “gettonati” da vips del jet set nazionali ed internazionali, perché le mode passano ma le isole, alcune delle quali, “Patrimonio dell’Umanità”, non possono vedersi arretrare a causa di chi non comprende quanto sia importante non considerarle semplicemente puntini geografici ma, piuttosto, “scogli” che racchiudono un inestimabile patrimonio storico, scientifico, culturale, economico ed umano. L’Amministrazione scrivente, parimenti a tutte le altre dei Comuni delle Isole Minori, continua ad auspicare che prevarranno le ragioni della giustizia e del buon senso, e rivolge ancora una volta appello agli organi in indirizzo e particolarmente al Sig. Presidente del Consiglio dei Ministri, affinchè sia messa in atto ogni concreta azione volta a soddisfare le legittime richieste per garantire alle popolazioni isolane gli enunciati diritti di rango costituzionale e, dunque, inviolabili, nel rispetto dell’uomo, del vivere civile e dell’uguaglianza formale e sostanziale dell’individuo.
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge……… (comma 1 )
E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale” (comma 2)
-art. 3 Costituzione –
IL SINDACO
(Dott.Mariano Bruno)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 7/17/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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