Gazzetta del Sud
PALERMO- La Commissione statuto dell'Assemblea regionale siciliana è stata convocato dal suo presidente, Alessandro Aricò, per il 22 settembre. In quella data l'organismo legislativo dovrà votare i disegni di legge costituzionali di modifica dello Statuto siciliano, provenienti dal Senato, per i quali l'Ars deve esprimere i pareri. Tra questi, c'è anche il ddl presentato lo scorso 30 giugno dal senatore dell'Udc Giampiero D'Alia, che affida all'Assemblea l'elezione, tra i suoi 90 membri, del capo dell'esecutivo, modificando così la riforma del 2001 per l'elezione diretta del governatore e lasciando a quest'ultimo la facoltà di nomina degli assessori.
«L'istituto dell'elezione diretta – spiega D'Alia – è un sistema che consente soltanto al corpo elettorale di mandare a casa il presidente della Regione. Quello che io propongo è che il governatore sia eletto dall'Ars, introducendo nel contempo la cosiddetta mozione di sfiducia costruttiva, ossia l'elezione di un nuovo presidente da parte della maggioranza assoluta dei deputati regionali».
Parlando di altre ipotesi in campo, D'Alia afferma che «prevedere la sfiducia costruttiva e non prevedere l'elezione del presidente da parte del Consiglio regionale, è costituzionalmente indecente. Chi avanza questa proposta tiene conto soltanto del momento rissoso della politica siciliana».Tra le ipotesi di riforma presentate, D'Alia dice di condividere quella firmata da Anna Finocchiaro, il cui testo prevede che le questioni statutarie siano decise dall'Assemblea regionale. Per far questo occorre preliminarmente che il parlamento nazionale, con la procedura aggravata prevista dall'Art. 138, conceda questa facoltà all'Ars.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 9/17/2009
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