PORTABILITA’ DELLA RETE FISSA

Finalmente un “codice segreto” proteggerà gli utenti del servizio telefonico di rete fissa da intromissioni di gestori telefonici non autorizzati. E’ questo il senso della Delibera dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni n. 41/09/CIR “con la quale – dichiara l’Avv. Giulia Procino dell’Adoc Puglia – si impone alle Società telefoniche di consegnare un codice segreto al cliente che abbia deciso di cambiare gestore. E che solo quando il codice sarà inviato al nuovo operatore, si potrà verificare l’effettiva volontà del consumatore in ordine alla portabilità. Il codice dovrà essere quindi inviato dal nuovo operatore a quello di provenienza che potrà procedere al trasferimento dell’utenza”. La delibera AGCOM sancisce che i clienti degli operatori diversi da Telecom avranno un nuovo codice di migrazione che conterrà al suo interno il codice segreto, laddove i clienti di Telecom Italia riceveranno in fattura, on line o via internet il suddetto codice segreto. “Viene così posto un freno agli inammissibili ed intollerabili rallentamenti nelle procedure di passaggio e migrazione tra operatori, che spesso superano di molto il termine dei trenta giorni previsto dalle delibere dell’Autorità nonché dalla L. 40/2007 – continua il legale dell’Associazione dei consumatori regionale –. Ed ancora, le nuove disposizioni introdotte garantiscono il diritto dei consumatori di ottenere, senza alcun aggravio di spese ed entro 5 giorni, la precedente configurazione della propria linea in caso di attivazione o migrazione non richiesta. Le spese ed i costi derivanti dal ripristino della precedente configurazione sono a carico del gestore telefonico che ha disposto la prestazione non richiesta”. Questo decisivo intervento dell’Authority, che entrerà in vigore dal prossimo mese di novembre, segna un ulteriore passo a vantaggio di pratiche corrette e snelle a vantaggio del libero mercato, aperto alla concorrenza. L’Adoc Puglia però fa un’altra considerazione: perché il codice non viene consegnato all’utente al momento della definizione del contratto o, al limite, inserito nella bolletta? Infatti, per l’Associazione regionale “esiste il fondato rischio che i tempi per ottenere il codice dal precedente gestore si allungano tanto da eludere la delibera in questione”.

, a cura di Alfredo Gennaro D'Agata

Data notizia: 10/14/2009

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