Gazzetta del Sud
Palermo- La Sicilia punta sull'ambiente e gioca la carta della gestione integrata delle aree naturali protette, ritagliandosi un ruolo di «pioniera» nel settore. Giungono al traguardo, infatti, i Piani di interpretazione del sistema delle 32 riserve naturali gestite dal Dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali che assegnano alla Regione siciliana il ruolo di apripista. Uno strumento non solo di organizzazione interna, ma anche di programmazione delle attività gestionali e di fruizione delle perle naturalistiche dell'Isola. Un efficace mezzo di comunicazione, finalizzato alla trasmissione di un'immagine coordinata e organica del patrimonio naturalistico delle riserve. Realizzato dal Dipartimento Azienda Foreste in collaborazione con l'Associazione italiana interpreti naturalistici educatori ambientali (Inea), questo lavoro segue il Piano di interpretazione della riserva naturale di Pantelleria, nel 2000 il primo prodotto in Italia.
Durante quattro giornate sono stati presentati al pubblico e agli addetti ai lavori i piani redatti dall'Inea e, grazie alla partecipazione di specialisti del settore di rilevanza nazionale e internazionale, illustrati metodi e applicazioni riguardanti la disciplina dell'interpretazione ambientale.
«Trentadue volte scoperte, amate e interpretate», questo il titolo del convegno o, su iniziativa dal dipartimento Azienda Foreste demaniali dell'assessorato regionale Agricoltura.
C'è di più: nella Riserva naturale di Bosco della Ficuzza, Rocca Busambra, Bosco del Cappelliere e Gorgo del Drago, si sono svolti i seminari sperimentali sui principi, metodi e applicazione dell'interpretazione ambientale.
Il piano rappresenta uno strumento organico di gestione e fruizione delle aree protette, su cui la Regione punta per sviluppare in Sicilia nuove strategie economiche e occupazionali, attraverso la valorizzazione sistemica delle risorse naturalistiche, storiche e antropologiche del territorio. L'obiettivo è far diventare le riserve «laboratori en plein air», suscettibili di uno sviluppo socio-economico legato all'elaborazione di beni e servizi altamente qualificati; e che, se sviluppate in modo omogeneo e coordinato, consentiranno di costruire una vera «new economy regionale». Dall'istituzione della prima riserva naturale in Sicilia, quella dello Zingaro, nel 1981, alla presentazione del Piano di interpretazione del sistema delle 32 riserve naturali, il Dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali si conferma all'avanguardia in tema di gestione organica delle aree naturali protette.
Basato su un'approfondita analisi interpretativa delle condizioni del territorio e delle caratteristiche delle singole riserve, con un censimento delle risorse interpretative che ne rivela punti di forza e di debolezza, il piano rappresenta un utile ed efficace strumento di pianificazione degli interventi finalizzati alla valorizzazione dei territori, nella loro complessità. «Uno strumento audace e innovativo – spiega Fulvio Bellomo, dirigente generale del dipartimento regionale Azienda Foreste demaniali – start d'avvio per l'implementazione di nuove strategie e prospettive per il Dipartimento che si confronta con tematiche diverse rispetto a quelle del passato. Diversificando le attività e assicurando servizi nuovi in una visione protesa a trasformare il bene naturale protetto da vincolo a risorsa».
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/26/2009
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