Gazzetta del Sud
Leonardo Orlando
BARCELLONA
Dopo oltre un anno di schermaglie procedurali si è sbloccato l'iter processuale dell'inchiesta "Eolian tax" della Guardia di finanza, sui falsi ticket per l'ingresso alle Eolie dei turisti e dei visitatori, stampati in una tipografia di Tropea e spacciati per veri allo scopo di truffare l'erario. L'inchiesta della Finanza avrebbe scoperto i presunti raggiri messi in atto da armatori calabresi e siciliani che non avrebbero versato nelle casse del Comune di Lipari il contributo di un euro fissato con decreto del Governo nazionale per ogni visitatore che durante la stagione estiva sbarca come crocerista nelle isole Eolie. A far uscire il processo dall'impasse, è stato il Gup del tribunale di Barcellona, Antonino Zappalà, che ha respinto le eccezioni avanzate dal nutrito collegio difensivo dei 25 imputati. I difensori avevano infatti chiesto che fosse specificato il periodo esatto in cui si sarebbero verificati gli episodi di truffa con la consegna ai croceristi dei biglietti falsi. Il giudice, ha invece ritenuto che l'accusa è articolata e nei capi di imputazione sono indicati, oltre ai periodi, le esatte contestazioni. Se fosse stata accolta l'eccezione il procedimento sarebbe stato rallentato e gli atti inviati nuovamente alla Procura per un supplemento di istruttoria.
Scongiurata l'ipotesi il giudice ha fissato il calendario di udienze, 15 e 22 gennaio prossimi, in cui le parti, il pubblico ministero Michele Martorelli e i legali della difesa e di parte civile, interverranno in aula. Ieri è stata ammessa anche la costituzione di parte civile del Commissario straordinario per l'emergenza Eolie, una figura creata con decreto del Ministero dell'Interno e rappresentata dal sindaco di Lipari Mariano Bruno. Il Commissariato straordinario si è costituito con l'avv. Giuseppe Di Pietro. Anche su questo argomento vi erano state numerose eccezioni tutte respinte. Nell'inchiesta portata a termine dal sostituto procuratore Olindo Canali, sono imputate 25 persone tra armatori e comandanti di motonavi, tutte accusate di truffa in concorso ai danni dello Stato. Questi i nomi: Salvatore Taranto 47 anni; Francesco Salamone 48; Davide Taranto 33 anni, tutti di Milazzo; Bartolo Taranto 57 anni di Leni, Maurizio Sciacchitano 42 anni, Domenico Giardina 26, Angelo Beninati 28 anni, tutti di Lipari, Luigi Antonio Genovese 46 anni, Mariano Genovese 41, entrambi di Falcone; Costantino Paviolo 50 anni di Brolo, Samuele Giardina 38 di Gioiosa Marea; Giovanni Frisone 37 anni contrada Acqualadroni Messina; Mirco Savadori 31 anni di Cervia, prov. di Ravenna. Del gruppo degli indagati calabresi, accusati di truffa e alcuni di falso in scrittura privata, fanno parte: Filippo Niglia 49 anni, Francesco Zungri 49, Vincenzo Accorinti 48, Costantino Comerci 47, Antonio Comerci 55 anni, tutti di Briatico; Pasquale Vallone 55, Severino Serrao 62, Gregorio Pisano 31, tutti di Pizzo, Salvatore La Rosa 49 anni di Tropea, Antonio Sposaro 52 anni di Amantea, Vincenzo Barresi 33 anni di Villa San Giovanni, Giovanbattista Foderaro 73 anni di Lamezia Terme.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 11/21/2009
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