Pomice, Ds e Margherita scrivono ai ministri

Lettera di Saverio Merlino ( Margherita) e Giuseppe La Greca ( Ds). Nella giornata odierna è stata inviata una lunga nota all’On.Le Sergio D’Antoni e per conoscenza all’On.le Enrico Letta, All’On.Le Francesco Rutelli, All’On.Le Alfonso Pecoraio Scanio, All’On.Le Salvatore Cuffaro, All’On.le Rosanna Interlandi, On.le Santi Formica, All’On.Le Nino Randazzo, all’On.le Filippo Panarello,All’On.le Francesco Rinaldi, alle industrie pomicifere, alle organizzazioni sindacali ed al sindaco del Comune di Lipari. Nella nota si aggiorna il Viceministro delle novità sorte negli ultimi mesi a Lipari e delle decisioni prese a livello regionale dal Governo Cuffaro, con la Delibera di Giunta n. 04 del 09.01.2007. Le posizioni della Regione sono chiare: a)chiusura delle aziende Pumex e Italpomice (chiusura chiesta esplicitamente dalla Sovrintendenza e sostenuta dagli organi regionali preposti al controllo delle attività minerarie e confermata dalla diffida inviata dal Dirigente Russo alla Pumex). Che questa sia la volontà del Governo Regionale è chiaro ormai da diversi anni, ci limitiamo a riportare alcune dichiarazioni dall’assessore Interlandi, la prima il 9 gennaio 2007 “con questa fase si chiude definitivamente il ciclo estrattivo”, la seconda a Lipari il 5 febbraio u.s.: A Lipari ci sono delle attività che sono andate avanti per anni ma che ora non possono essere più sostenute dal territorio. Io sono per l’industria della manutenzione” b)Corsi di formazione dei dipendenti- la volontà della Giunta Regionale è chiara, con il provvedimento n. 04 del 09.01.2007 si delibera: per le motivazioni di cui in premessa di autorizzare gli Assessori regionali per il lavoro, e per il territorio e l’ambiente, all’adozione delle iniziative prospettate nella nota n. 41/Gab del 12 gennaio 2007 , allegato “A” alla presente deliberazione, per la salvaguardia dei livelli occupazioni dei lavoratori delle Società Pumex ed Italpomice di Lipari Su questo argomento le nostre perplessità sono numerose: non si conoscono i tempi di attuazione del Piano del Governo regionale, non si conoscono i fondi sui quali fare affidamento, si è parlato di fondi europei ma non si è specificato per quanti anni né se le attività da svolgere sono auto sufficienti. Ma c’è di più; l’assessore regionale è arrivata a dichiarare “no ai ricatti occupazionali ogni volta che si toccano degli interessi. Con me non funziona. La questione occupazionale non può essere posta come termine di contrattazione. (..). c)Previsione di lungo periodo – l’assessore Interlandi a Lipari non ha parlato di un Piano di Riconversione delle aree di Porticello ed Acquacalda, si è limitata a dire dell’avvio dell’iter della Riserva Naturale Orientata di Lipari ed ancor più ha esplicitato l’intenzione del Governo Regionale di proporre l’istituzione di un Parco Regionale sia naturistico sia archeologico nelle Isole Eolie. Riteniamo che la volontà del Governo Regionale sia quella di andare verso un modello di sviluppo, il Parco Regionale ben diverso dal “Parco Geo minerario della Pomice” sino ad oggi sostenuto dalle forze del Centro sinistra. Una visione molto riduttiva rispetto al Progetto del Parco, limitata ad aspetti di tutela ma assente delle prospettive di sviluppo e di finanziamento alla riconversione delle attività presenti nel settore. Una visione che non potrà mai prevedere l’utilizzazione degli stabilimenti pomiciferi in disuso, e/o la realizzazione di strutture alberghiere, la realizzazione di strutture di servizi al turismo, non potrà entrare nel merito dello sviluppo dell’area di Acquacalda, ma riteniamo, soprattutto, che il Governo Regionale non intende investire risorse nel complessivo piano di riconversione limitandosi ad utilizzare, sin quando potrà, risorse comunitarie per i dipendenti e fondi regionali limitati per la sistemazione della riserva e delle aree di cava ricadenti all’interno del perimetro della riserva stessa. Rispetto alla posizione del Governo Regionale, tuttavia, registriamo una serie di iniziative contraddittorie del Sindaco di Lipari. Da un lato il Sindaco si dichiara pienamente in sintonia con le decisioni del Governo Regionale, ma di fronte alle prossime elezioni ed alle ricadute negative sugli operai, sulle aziende, sull’intera comunità delle Isole Eolie, per una Sua totale carenza di programmazione (nonostante le decine di note e suggerimenti per un consapevole e cosciente Piano di riconversione delle cave di Pomice) tenta di “scaricare” sul Governo Nazionale responsabilità vecchie che risalgono al 2002. Il sindaco di Lipari, prima di scrivere al Governo Nazionale deve scrivere al Governatore Cuffaro e spiegare perché ritiene la posizione della Regionale Siciliana sbagliata e non adeguata agli interessi della nostra comunità, sia sotto l’aspetto occupazione sia sotto l’aspetto dello sviluppo eco-sostenibile del nostro territorio. Scriva il sindaco di Lipari agli assessori Formica e Interlandi spiegando che la loro visione dello sviluppo del territorio delle Isole Eolie non è la visione della nostra comunità. Il sindaco di Lipari prima di scrivere al Governo Nazionale deve spiegare come mai negli ultimi due anni si è sempre posto come il paladino della leggina di proroga dell’escavazione; con quale autorevolezza, adesso, a 54 giorni dalle elezioni amministrative, ritiene di dover incalzare il Governo Nazionale senza avere uno straccio di progetto, di idee, per la realizzazione del Parco Geo-minerario della Pomice. Con quale autorevolezza parla di “ricercare sinergicamente soluzioni concrete ed iniziative che non si traducano in impegni inattuali o in discorsi al vento”, capovolgendo le proprie responsabilità; chi ha fatto discorsi al vento è proprio Lui. Siamo ansiosi di conoscere, proprio dal sindaco di Lipari, quante sono le lettere che ha scritto all’ex presidente del consiglio, nel periodo 2003 – 2006, per perorare, sollecitare, attivare, il Piano di riconversione delle cave di Pomice? Quali e quanti finanziamenti ha chiesto al Governo Berlusconi per il Piano di Riconversione delle cave di Pomice? Abbiamo la forte sensazione che l’ultima iniziativa del Sindaco di Lipari sia soltanto una manovra di carattere elettorale; un maldestro tentativo di scaricare sul Governo Nazionale responsabilità che sono dell’amministrazione comunale di Lipari, del Governo Regionale Cuffaro e del procedente governo nazionale, il governo Berlusconi. La nostra sensazione è motivata dal fatto che nonostante il voto unanime del Consiglio Comunale, unanimità assicurata dai consiglieri del centro sinistra, il Sindaco non ha ritenuto di dover consultare i partiti che hanno votato l’ordine del giorno per concordare un tavolo tecnico di lavoro unitario; nessun coinvolgimento dei partiti rappresentati in Consiglio. Ancora una volta l’interesse elettorale del sindaco di Lipari ha prevalso sull’interesse generale della nostra comunità. Noi, sinceramente preoccupati per il destino dei dipendenti delle industrie pomicifere, come Lei ha potuto constatare nella Sua venuta a Lipari il 16 dicembre u.s., Le chiediamo, alla luce di quanto riportato, di convocare a Roma un tavolo tecnico con il Governo Regionale per verificare le intenzioni del governo Cuffaro sull’intera problematica della riconversione delle cave di pomice e per assicurare al nostro territorio un Piano di Riconversione che dia risposte alle attese della nostra comunità, dei lavoratori delle industrie pomicifere e dell’indotto, alle aziende e a tutti coloro che hanno a cuore il bene delle Isole Eolie. Il Coordinatore della Margherita Il Segretario dei DS Saverio Merlino Giuseppe La Greca

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/21/2007

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