Gazzetta del Sud
Con il mantenimento di tutti gli 824 posti letto, l'azienda sanitaria provinciale di Messina può programmare il futuro delle sue attività ospedaliere in maniera da un lato abbastanza serena, dall'altro, però, con uno stimolo senz'altro più importante verso la razionalizzazione e l'efficienza dei servizi. Anche il Piano di rimodulazione della rete provinciale messinese è stato approvato nei giorni scorsi all'unanimità dall'assemblea del sindaci, ed è stato trasmesso a Palermo, rispettando i tempi imposti dal Decreto assessoriale 1150 del 15 giugno scorso. Come ha spiegato il direttore generale dell'azienda Salvatore Giuffrida, nessun taglio è stato operato, ma sono stati adottati inevitabili e importanti provvedimenti mirati a eliminare doppioni e discrasie, stratificatisi negli anni ed emersi in tutta la loro stortura in tempi recenti, soprattutto alla luce delle nuove regole imposte dall'opera riformatrice dell'assessore Russo. Dunque, posti letto mantenuti nel loro totale complessivo, ma rimodulati nell'assegnazione ai singoli presidi, riferiti ai due nuovi distretti: Messina 1 e Messina 2. Al primo fanno capo gli ospedali di Patti (152 posti letto), S. Agata Militello (86) e Mistretta (32), al secondo quelli di Taormina (222 posti), Lipari (32), Barcellona (110) e Milazzo (160). Al totale, vanno aggiunti i 30 posti letto di psichiatria dell'Asp attivati all'interno dell'ospedale Papardo.
I provvedimenti di razionalizzazione più significativi riguardano proprio gli ospedali di Barcellona e Milazzo, che hanno visto il reciproco trasferimenti di alcune attività dall'uno all'altro. Passaggi che, comunque, sono stati ampiamente approfonditi con le amministrazioni locali nel corso di incontri preliminari, ottenendo così una vasta piattaforma di consensi concretizzatasi poi nel favore dell'assemblea: anche questo un risultato non da poco, se solo si pensa ad un passato recente fatto di proteste (l'ultima proprio pochi giorni addietro in favore della Chirurgia generale di Taormina della quale si ventilava la chiusura) concentratesi soprattutto durante la fase della riforma delle guardie mediche, giudicate dall'assessorato in numero eccessivo rispetto ai parametri nazionali. Di certo, però, com'è stato evidenziato durante la conferenza dei sindaci, una volta asseverata la rimodulazione dei reparti ospedalieri, si dovrà pensare a tutta una serie di altri passaggi cruciali nel sistema complessivo della tutela della salute, soprattutto pensando ai servizi primari.
E sarà proprio questa la grande scommessa. La prossima battaglia, come ha sottolineato Giuffrida, riguarderà infatti la localizzazione dei Pta, i presidi territoriali di assistenza che saranno il nucleo dei servizi di base, riducendo il ricorso all'ospedalizzazione solo ai casi in cui è necessario il ricovero. Distinti e distanti dagli ospedali, ha ribadito il manager in riferimento ai Pta dove, in sostanza, i pazienti potranno trovare non solo una guardia medica, ma un piccolo centro di primo soccorso, dotato di laboratorio di analisi e di strumenti di diagnostica di base.(n.l.r.)
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/31/2009
dalla nostra Daniela Bruzzone
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