Lipari- Ciclo dell'acqua: la società Sogesid, braccio operativo del Ministero dell'Ambiente fà decollare il progetto, nell'ambito dello stato di emergenza, per le opere già finanziate con quasi 35 milioni di euro e che dovrebbero assicurare autonomia idrica, impianti fognari e di depurazione per le isole di Lipari e Vulcano. E questo via libera , stranamente é passato sotto silenzio. Tutto bene, quindi, alla luce dei fondi pubblici che si andranno a spendere per far conquistare alle due più importanti isole delle Eolie l'autonomia nell'approvvigionamento idrico? Qualche osservazione, e con largo anticipo rispetto alle abitudini degli eoliani che protestano e a vuoto quando il piatto é ormai a tavola, ( piano di gestione sito Unesco, allungamento molo marina corta ecc.) al piano della Sogesid, avallato dal sindaco Mariano Bruno nella veste di commissario per l'emergenza, viene mossa dall'ing. Felice Lopes. Era tra i pochi ad essere presenti alla recente presentazione di questo progetto faraonico e, giustamente da esperto, prova ad accendere un minimo di confronto su aspetti di primaria importanza, per il momento snobbati dalle forze politiche, soprattutto d'opposizione. Il professionista ha criticato la decisione di spostare il depuratore all'interno di porto Pignataro accanto al vetusto fabbricato della vecchia capitaneria. Sia per le presenza di strutture alberghiere e della nautica da diporto e in vista del recupero di quell'edificio dove dovrebbe sorgere la nuova sede della Capitaneria di porto. Per Lopes l'impianto potrebbe essere realizzato, in galleria, nell'area in fondo a destra del palazzo della Marina, lontano dalle abitazioni e col vento dominante che spingerebbe al largo le esalazioni dei reflui. Per l'ingegnere eoliano, inoltre, l'idea di pompare i reflui dell'isola di Lipari sulla spianata di S.Angelo dove dovrebbe sorgere una vegetazione filtrante per la depurazione dei liquami é priva di qualsivoglia razionalità ed economicità. "Con tutte le opere per la depurazione e le condotte, il costo al mc dell'acqua depurata- ha evidenziato- supererebbe di gran lunga il costo dell'acqua potabile". Il professionista ha ionoltre sostenuto che si perderebbe il piano di raccolta di acqua piovana. Acqua che potrebbe essere potabilizzata con costi modesti o distribuita così com'é per l'edilizia o per l'agricoltura a costi esigui. " Ma allora - si è chiesto Lopes- non sarebbe più utile rifare le condotte cittadine ormai al collasso e prevedere un anello di collegamento tra i vari serbatoi disseminati lungo l'isola e oggi in parte in disuso e causa della penuaria d'acqua estiva? Non sarebbe più utile - ha concluso- comprare altri dissalatori da posizionare nelle isole minori ed affrancarle dalla schiavitù delle navi cisterna dagli altissimi costi ( più di tre volte quella dei dissalatori) e soggette alla clemenza del tempo ?" Va ricordato che il progetto delle opere del ciclo dell'acqua diventerà esecutivo tra pochi mesi, dopo i pareri degli enti competenti.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 2/11/2008
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