Recuperare risorse, tagliare gli sprechi

Recuperare risorse, tagliare gli sprechi Gazzetta del Sud Michele Cimino Palermo E ora, il taglio degli sprechi, che incidono per almeno un terzo e forse più sul bilancio regionale. Raffaele Lombardo, varato il suo terzo governo, di cui fanno parte, come peraltro dispone la riforma statutaria del 2001, assessori da lui scelti personalmente e che «non remano contro», nominati i nuovi direttori generale, anche questi scelti da lui, uno per uno, nel presentarli alla stampa, ha indicato ieri il primo obiettivo, che va in parallelo con le riforme da attuare attraverso l'Ars: «Tagliare gli sprechi». Come, peraltro, si sta già facendo nella Sanità dove, stando ai dati ministeriali di fine anno, la Sicilia è ora in testa alle regioni italiane per il calo (addirittura il 73 per cento) della spesa farmaceutica e specialistica. Quindi, nel passare in rassegna i 28 dipartimenti sopravvissuti ai 54 delle precedenti amministrazioni, ha indicato ai nuovi direttori generali, ufficio per ufficio, priorità ed emergenze da risolvere, a cominciare dagli «enti divora risorse, pieni di personale e con zero risultati. Dieci-undici consorzi di bonifica - ha aggiunto, a titolo d'esempio - sono troppi». «Il Consorzio autostrade siciliane, il Cas - ha detto ancora Lombardo - va privatizzato. Si venda al migliore offerente, e in Europa ci sono diversi gruppi interessati. Chi arriva, oltre a vendere i biglietti, si impegni a realizzare le autostrade. Ci impegneremo per le autostrade che vanno fatte a Palermo e a Catania. Palermo ha diritto ad avere una grande circonvallazione, concentrica con quella attuale, che sia collegata alle gallerie, in modo da favorire anche l'aeroporto». Parlando, quindi, dell'impiego dei fondi comunitari, ha sostenuto la necessità «di rivedere il Por assieme alla commissione, perché qualche correzione va fatta» e, rivolto al nuovo dirigente della Protezione civile, Pietro Lo Monaco, lo ha consigliato a focalizzare il lavoro «sui punti di emergenza, che sono tanti», a partire dalle messa in sicurezza del territorio. «Dopo la tragedia di Giampilieri - ha ricordato in proposito Lombardo - andando da Catania a Messina, ho notato che ci sono tante costruzioni sulle fiumare, magari anche in regola con le concessioni. Ecco, bisogna lavorare per mettere in sicurezza i cittadini». Rivolto, poi, a Rosa Barresi e Salvatore Barbagallo, neo dirigenti dei dipartimenti delle Risorse agricole, Lombardo ha ricordato che «questo governo ha ripreso il dialogo con il mondo agricolo, che sta riacquistando fiducia nelle istituzioni e che si tratta di un settore in profondo crisi, per cui è necessario lavorare bene, affrontando, per esempio, il nodo dei troppi enti che costano molto e producono poco, riorganizzandoli sotto un unico soggetto». E intende intervenire pesantemente anche nel settore dei Beni culturali. «C'é un piano - ha ricordato Lombardo - al quale ha lavorato l'assessore Lino Leanza per una gestione privatistica, perché non basta ammirare le nostre bellezze, bisogna saperle gestire. Se volessimo riparare ad alcuni misfatti - ha aggiunto, rivolto al neo dirigente del dipartimento Gesualdo Campo - non sarebbe male». Al dirigente dell'ufficio legale, Romeo Palma, già magistrato della Corte dei Conti, ha chiesto di portare avanti i contenziosi aperti con lo Stato tra cui quello relativo alle imprese che operano in Sicilia e hanno sede altrove, che potrebbe portare nelle casse della Regione tra i 6 e i 7 miliardi di euro. Al dirigente del dipartimento per le attività produttive, Nicola Vernuccio, infine, ha chiesto di proseguire nella riforma dei Consorzi Asi. «Il senso di cambiamento - ha sottolineato il presidente della Regione - deve cogliersi anche nella squadra dei nuovi dirigenti generali. Nessuno pensi di invadere il loro campo, mentre ai direttori dico che a loro spetta la gestione degli uffici e deleghino le relazioni sindacali agli assessori, il cui compito è politico e amministrativo». Quindi, rivolto ai giornalisti, ha precisato: «Andiamo avanti con fierezza e determinazione per aiutare la Sicilia a riconquistare traguardi e primati che ha perso anche per nostra responsabilità. È stato costituito uno staff di direttori - ha aggiunto - di altissimo livello, a loro indicheremo tempi e obiettivi ben precisi, nessuno potrà perdersi dietro la burocrazia». E un accenno lo ha fatto anche alla prima delle riforme che intende portare a Sala d'Ercole, quella degli Ato e della raccolta dei rifiuti, rilevando che, alla luce di quanto accade sull'intero territorio siciliano, sta pensando all'introduzione di un meccanismo di sanzioni per i comuni che non raggiungono gli obiettivi della raccolta differenziata. «Farla in modo spontaneo - ha affermato - non ha portato risultati». Serve, pertanto, «un patto» con gli enti locali, che riguardi anche l'assegnazione dei finanziamenti. «Occorre - ha detto - riorganizzare la spesa. Non è possibile che ci siano comuni dove la raccolta differenziata è alta e comuni limitrofi dove invece è pari a zero. Qualcosa non funziona e dobbiamo metterci mano».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 12/31/2009

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