Passeggeri al vento e al freddo nei porti

Passeggeri al vento e al freddo nei porti Gazzetta del Sud Peppe Paino Lipari A dieci anni dall'inizio del terzo millennio si continua a restare al vento e al freddo nei porti di Lipari e Milazzo. Da anni gli isolani si lamentano per l'abbandono in cui versano a Milazzo una volta che l'agenzia Siremar abbassa le saracinesche con i mezzi fermi in porto. Non ci sono alternative: in quei casi occorre trovare riparo, al costo di una consumazione, in un bar. Per non parlare delle necessità di trovare un albergo per passare la notte. Eppure una stazione marittima, bella e confortevole, è stata realizzata ma, spreco tra gli sprechi, continua a restare inspiegabilmente, chiusa. In più di una occasione i rappresentanti turistici dell'arcipelago hanno chiesto l'intervento dell'Autorità portuale ma a parte l'apertura per qualche mese nel periodo estivo, la struttura, che non rappresenta sicuramente un colpo d'occhio all'immagine del centro cittadino è chiusa. Nei mesi scorsi da Milazzo era pure stata avanzata una proposta che se portava a compimento sicuramente avrebbe risolto il problema della gestione. Il Comune aveva ipotizzato un uso comune con la Regione per trasferire il personale del Servizio turistico (ex Aast) dall'attuale sede di piazza Caio Duilio e dunque garantire anche un servizio informazioni ed accoglienza. Ma la risposta dell'Autority è stata negativa in quanto sarebbe intenzione dell'ente guidato dal prof. Lo Bosco di bandire una gara per affidare la gestione del Terminal a privati e quindi prevedere dei ritorni economici. E va bene, ma nulla di tutto questo però sino ad ora è avvenuto. I mesi trascorrono e ovviamente legittime sono le proteste di chi già è costretto a sobbarcarsi, in questo periodo, un difficile viaggio per le Eolie, e si ritrova giocoforza sulla terraferma e nell'impossibilità di un riparo. A Lipari, per chi viene da fuori, accade lo stesso: l'unica differenza con Milazzo è che il forestiero, se decide di restare nei pressi delle biglietterie, può contare sulla compagnia di qualche cane randagio. All'interno della "capanna", sede delle agenzie, non ci sono sedie. Trovare riparo, poi, nel tratto di banchina turistica sotto la sopraelevata significa andare incontro ai malanni di stagione. Il vento ha, inoltre, ridotto a brandelli le tende parasole ed è impensabile andare a ripararsi nel casottino (dei topi), sempre sotto la sopraelevata, che protegge i resti arrugginiti dell'impianto anticendio del porto. Nel 2010, insomma, non si può restare fermi al 2003, anno del frettoloso spostamento agostano degli aliscafi. C'è un progetto, ma solo per l'arredo del porto di Lipari presentato mesi fa dalla società Sviluppo Eolie che non si sa che fine abbia fatto. I liparesi si augurano che veda prima o poi la luce. Ma non si dimentichi e non si continui a fare finta di nulla sulla necessità di realizzare ex novo o, se possibile, ampliare la sede attuale delle agenzie degli aliscafi anche perché il megaporto, e tutto quello che si prevede, al momento resta solo sulla carta. Ecco, eliminare questi disagi significa offrire una immagine diversa del proprio territorio. E, si badi bene, non bisogna fare miracoli, ma soltanto avere l'accortezza di pianificare un minimo di interventi. E se quello di Lipari è al momento solo un progetto, a Milazzo ci sono tutte le condizioni per l'apertura del cosiddetto Terminal

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/13/2010

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