"1940-1945. Auschwitz-Birkenau 2010"

"1940-1945. Auschwitz-Birkenau 2010" La sala Zanardelli del Complesso del Vittoriano ospita "1940-1945. Auschwitz-Birkenau 2010". La mostra è la più importante mai realizzata ad oggi nella capitale per ripercorrere la vicenda della Shoah. E’ l'evento principale tra le celebrazioni per la doppia ricorrenza di quest'anno: il settantesimo anniversario dell'apertura del lager di Auschwitz e il sessantacinquesimo della liberazione del complesso di Auschwitz-Birkenau. Si analizza l'evoluzione del sistema sviluppato dalla Germania nazista per concentrare, perseguitare e sterminare gli ebrei tra il 1933 e il 1945: sette sono le sezioni tematiche e cronologiche che ne narrano genesi, sviluppo e fine, partendo dagli esordi del regime e dalle prime repressioni. Auschwitz, lager istituito il 27 aprile 1940, è l’emblema più drammatico: quel campo, adiacente alla cittadina di Oswieczim, oggi nuovamente polacca, ha avuto un ruolo centrale nell'organizzazione sistematica del genocidio degli ebrei in Europa. Auschwitz nasce come campo di concentramento per gli oppositori politici polacchi, poi si sviluppa come macchina di sterminio fino al 27 gennaio 1945, giorno in cui l'Armata Rossa sfonda i cancelli e vi fa irruzione, rivelandone definitivamente gli orrori. Tra questi, oltre all'eliminazione di massa degli ebrei, gli "stermini dimenticati" di oppositori politici, rom, sinti, omosessuali e disabili. Una sezione a parte è dedicata alla "soluzione finale della questione ebraica" e alla sua metodica ferocia: selezione iniziale dei deportati, spoliazione dei beni personali, le camere a gas e i bidoni di Zyklon B, le fucilazioni, il lavoro dei Sonderkommandos e l'eliminazione dei cadaveri nei forni crematori. Accurato anche il racconto della vita nel campo, dal doppio punto di vista degli internati e dei carnefici: le immatricolazioni, le disinfestazioni, il tatuaggio, l'assegnazione degli alloggi nelle baracche per cavalli, il cibo, il lavoro quotidiano, le punizioni, gli esperimenti medici. Infine la liquidazione del complesso, l'estremo tentativo di portare a termine il progetto con le "marce della morte", la liberazione ad opera delle truppe sovietiche e “il dopo-Auschwitz”: l'ultimo segmento della mostra comincia con uno spazio sul tema "cosa si sapeva di Auschwitz" e prosegue con i processi intentati ai persecutori in Polonia nel primo dopoguerra e in Germania negli anni '60 - '70. Molto significativi i documenti in mostra, di varia natura e tipo: foto d'archivio, mappe del lager, piani di costruzione dei crematori, filmati, lettere e diari, materiali provenienti dal museo di Auschwitz come vestiti dei prigionieri, effetti personali (alcuni abbandonati dai deportati sulla rampa), contenitori di gas Zyklon B e liste di prigionieri. Emblema del male assoluto, Auschwitz rischia di essere "decontestualizzato dalla realtà storica di riferimento", mentre si rendono necessari approfondimenti con testimonianze concrete di quella vicenda, perche’ la memoria non sia celebrata un giorno e basta. Questa mostra al Vittoriano conduce il visitatore da un' "idea" dei fatti alla loro terribile evidenza. Fino al 21 marzo prossimo.

, a cura di Daniela Bruzzone

Data notizia: 2/23/2010

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