Piano casa, è giunta l'ora dei veleni

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Alla fine il Piano casa si è fatto e, al contrario di altre precedenti leggi in materia urbanistica, non è la solita porcheria, colma di furbate, che tanto hanno danneggiato il territorio siciliano. A rivendicarlo sono i capigruppo del Pdl Innocenzo Leontini e dell'Udc Rudy Maira che mercoledì sera, mentre era in discussione il testo del disegno di legge, hanno abbandonato Sala d'Ercole, accusando il presidente della Regione Raffaele Lombardo e i deputati del Pd di voler avviare un nuovo sacco edilizio e di puntare, per interessi "poco chiari", alla cementificazione selvaggia della Sicilia. «Da quanto accaduto in aula - ha in proposito dichiarato Maira - è chiaro che il Pd è diventato parte integrante del governo Lombardo. L'impegno messo dal Pd nell'elaborazione del ddl e nella difesa degli emendamenti più sospetti, fanno capire che questo partito è portatore di interessi non trasparenti. Questo governo con la stampella del Pd non fa gli interessi della Sicilia». «Il Pd - ha incalzato il presidente della commissione Ambiente e Territorio, il lealista Fabio Mancuso, che dopo aver lottato fino all'ultimo per ottenere il rinvio in commissione del disegno di legge, ha abbandonato anche lui i lavori d'aula - ha difeso norme scandalose che avrebbero consentito il sacco edilizio di Palermo e la realizzazione di affari attraverso l'emendamento che permetteva la demolizione di capannoni industriali nei centri storici con la possibilità di trasformali in abitazioni in altre aree». «Grazie alla nostra opposizione costruttiva - ha tagliato corto Leontini - il Piano casa non contiene norme scandalose. La scelta del governo Lombardo di ritirare alcuni emendamenti è dipesa dalla nostra battaglia. Con la nostra iniziativa, che è stata morale ed efficace, abbiamo riportato il testo alla sua elaborazione originaria, eccetto per l'articolo 10». «In aula - ha concluso Maira - c'è stata una vera e propria battaglia parlamentare, vinta dall'Udc e dal Pdl. Abbiamo messo il governo con le spalle al muro». «Il Pdl e l'Udc - ha subito replicato il capogruppo del Pd Antonello Cracolici - sono in preda al delirio. Da esperti d'interessi loschi gettano fumo per confondere i siciliani». E, con riferimento alla norma sulle de locazioni, che il presidente della Regione ha ritirato per riproporla in un nuovo disegno di legge che dovrebbe riformare l'intera normativa urbanistica, ha spiegato: «Questa norma oggetto scandaloso da parte di quattro ignoranti, aveva il pregio di affrontare il tema di come liberare le aree di inedificabilità assoluta dagli immobili che a parole si vogliono demolire ma che nei fatti rimangono lì, incentivandone la demolizione, consentendo di realizzarli in altre aree idonee dal punto di vista urbanistico attraverso il premio di cubatura previsto dalla legge». « Altro che scandalo - ha concluso Cracolici - per la prima volta, anzi, l'Ars avrebbe affrontato in modo serio un tema così importante». A parte le critiche dell'opposizione, che con la sola eccezione di Mancuso (decisamente contrario alla norma dei parcheggi sotterranei) intende ora approvarlo, questo Piano casa, che dovrebbe essere definitivamente approvato nella seduta di martedì prossimo, per Raffaele Lombardo, «metterà in movimento la macchina delle costruzioni, per migliorare il nostro patrimonio edilizio». «Nonostante lo sterile ostruzionismo della compagine dei lealisti e dell'area Udc che, sottraendosi al dibattito politico, hanno abbandonato Sala d'Ercole - ha commentato il leader di Pdl-Sicilia Gianfranco Micciché - l'attesa legge sul Piano casa è stata incardinata grazie anche alla coesione che l'intero gruppo del Pdl-Sicilia ha dimostrato di possedere». «La maggioranza - hanno spiegato il capogruppo del Mpa Francesco Musotto e il deputato del Pdl-Sicilia Franco Mineo - ha dimostrato di essere compatta. Abbiamo predisposto un piano casa di estremo rigore, non ci sono norme scandalose e non c'é alcun sacco edilizio, ma ci sono misure che valorizzano l'ambiente e rilanciano il settore edile». Sull'articolo 10, che prevede la possibilità di realizzare parcheggi sotterranei anche in aree verdi, pur con alcuni vincoli, Fortunato Romano ha così replicato al Pdl e a Fabio Mancuso: «Questa norma è stata presentata dall'ex assessore Beninati (Pdl) e da me sostenuta». E da ieri è al palo una nuova riforma, quella per la gestione integrata dei rifiuti, che riduce da 27 a 9 gli Ato e affida un ruolo centrale ai comuni con l'obiettivo di arrivare in tre anni al 65 per cento di raccolta differenziata. È stato già votato il passaggio agli articoli e ha chiuso la discussione generale l'assessore regionale all'Energia Pier Carmelo Russo, dedicando all'aula una nota satira del poeta inglese del 1600 Andrew Marvell, "To His Coy Mistress" (Alla sua timida amante), in cui esorta la sua amata a non sprecare il tempo. E, nel rilevare che con il fallimento degli Ato sono i comuni che rischiano il dissesto finanziario, ha dato lettura di parti della relazione Barbieri del febbraio 2008, in cui si denuncia l'intreccio mafia, affari e politica. A conclusione dell'intervento, il presidente di turno, Santi Formica, ha fatto i complimenti a Russo. «Raramente - ha detto - un assessore ha illustrato così bene nei dettagli e con argomenti tecnici così chiari un disegno di legge».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/5/2010

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