Lipari- Tre condanne per la morte dell’operaio dell’Italpomice Bartolo Saltalamacchia avvenuta il 10 febbraio del 2004 mentre si trovava al lavoro nell’azienda di Acquacalda. Il giudice monocratico della sezione distaccata del Tribunale, Roberto Gurini, ha inflitto ( pene sospese) un anno e un mese di reclusione al dott. Angelo Merenda, undici mesi a Enrico Lo Monaco e 9 mesi a Michele Saltalamacchia, rispettivamente, all’epoca, legale rappresentante della società, direttore responsabile e sorvegliante. Gli imputati sono stati altresì condannati al pagamento delle spese di giudizio in favore della costituita parte civile: Nella misura di 4.800 euro per Fausto , Mirella, Rosanna e Daniela Saltalamacchia e per 3.700 euro nei confronti di Anna Catania, Antonino e Bruno Saltalamacchia. Tutti familiari della vittima. L’ex rappresentante legale Merenda, l’ex direttore responsabile Lo Monaco e l’ex sorvegliante Michele Saltalamacchia sono stati condannati “per negligenza, imperizia nonché per violazione delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro consentendo a Bartolo Saltalamacchia di lavorare presso l’impianto di spolvero in assenza di condizioni di sicurezza”. Bartolo Saltalamacchia, noto come Lello, perse la vita a soli 50 anni. L'uomo si era introdotto nel canale di spolvero per battere con un martello la tela del vaglio della pomice e per provocare la caduta del materiale pomicifero rimasto tra le maglie della griglia. Durante tale operazione però perse l’equilibrio e scivolò supino lungo il canalone cadendo all’interno del fornello di scarico del lapillo e ricoperto dalla polvere. Le parti civili sono state difese dagli avvocati Orto, Frontino e Militi.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/9/2010
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