Panarea, la guerra dei rifiuti continua

Lipari- Il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona ed il Prefetto di Messina, e per conoscenza il presidente della provincia, il sindaco di Lipari e l’amministratore dell’Ato eoliana, sono i destinatari della lettera indirizzata loro dal residente Felicino Di Lorenzo sull’attuale e grave problema della scelta per il sito di stoccaggio e temporanea permanenza dei rifiuti sull’isola di Panarea. “Desidero esprimere una vibrata protesta per l’inettitudine dimostrata fino ad oggi – ha scritto testualmente Di Lorenzo- sia dall’Amministrazione comunale che dalla dirigenza dell’Ato, nel non essere stati capaci di individuare in un così lungo periodo un sito idoneo per lo stoccaggio dei rifiuti solidi urbani prodotti nell’isola”. Di Lorenzo, che ha allegato alla nota diverse fotografie , oltre che dalla nostra emittente, sottolinea come ad oggi i rifiuti solidi urbani siano stoccati su moto-api scoperte . “Come è facilmente intuibile- prosegue il residente- una tale collocazione a cielo aperto si presta a dequalificare l’isola da parte dei numerosi turisti che vi transitano, e rende possibile cibare non solo i volatili, con conseguente trasmissione di pericolose malattie infettive per contagio con altri animali domestici, ma principalmente i topi con conseguente moltiplicazione degli stessi (che attualmente scorazzano liberamente per l’isola) con possibili effetti dannosi sulla popolazione e sui minori per eventuali morsi o contagi. La durata dello stoccaggio sulle moto-api determina , la percolazione dei rifiuti che, per effetto del caldo secernono odori nauseabondi che si diffondono per l’isola al passaggio dei mezzi ( non si tratta infatti di scarrabili chiusi) per raggiungere la nave ed in attesa sul molo prima di imbarcarsi. Ciò accade anche durante l’arrivo e la partenza dei mezzi di linea con conseguente presentazione dell’isola ai numerosi turisti. Nella lettera-denuncia Di Lorenzo sollecita , dunque, un intervento urgente per risolvere la questione, facendo infine presente che l’assurda pretesa di un servizio giornaliero con nave dedicata di poche decine di chili di immondizia determina un esborso notevole di danaro pubblico, di cui certamente non si sente il bisogno , in considerazione della ben nota situazione economica del paese.

, a cura di Tiziana Medda

Data notizia: 2/25/2008

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