Riceviamo da Marco Manni e pubblichiamo:
Condivido che la raccolta “porta a porta”, è un valido tentativo di aumentare la percentuale dei rifiuti differenziati dal cittadino, chiamato al massimo scrupolo nella selezionare dei vari rifiuti domestici. Questo però crea notevoli disagi, a quanti non hanno spazi adeguati in casa, per mantenere le 5 tipologie di sacchetti 3 dei quali possono essere trasferiti solo una volta a settimana. Ad es. una famiglia consumatrice di bibite in vetro, specie nel periodo caldo nel quale detti consumi si incrementano, come può trattenere in casa decine di bottiglie (non comprimibili come la plastica) nell’attesa del giorno settimanale stabilito per la raccolta? Pensiamo anche ai turisti che spesso vivono da noi in ambienti angusti, così sottoposti al disagio e al mal odore.
Premetto che in questo processo, non conosco la sorte dei cassonetti pubblici differenziati, ma mi sembra più accettabile una soluzione mista. Sarebbe molto più pratico continuare ad immettere carta, vetro, plastica nei cassonetti pubblici e procedere alla raccolta porta a porta solo dell’umido e del secco che potrebbe avvenire tutti i giorni alternatamente, col vantaggio di non dover più trattenere in casa, scarti alimentari in putrefazione, ne ingombri. Naturalmente se i sacchetti bianco e viola non contengono carta, vetro, recipienti in plastica, è molto probabile che quell’utente li abbia correttamente depositati nel posto giusto: nei cassonetti pubblici differenziati. Come si intuisce il vantaggio è che detti prodotti ingombranti, all’occorrenza possono lasciare le nostre abitazioni, e che anche i sacchi di secco e di umido in particolare possono più frequentemente essere posti fuori . Il cittadino che esporrà sacchetti di solo umido e secco, sarebbe nel giusto. Questa soluzione, se applicabile, renderebbe quindi comunque monitorabile la raccolta differenziata, consentendo l’identificazione del trasgressore che non differenzia.
Rimane a questo punto solo il problema dei cani randagi, che fanno razzia del contenuto alimentare dei sacchetti non custoditi, fuori dall’abitazione. Se è più difficile risolvere il randagismo, si potrebbe come suggeriva puntualmente il dott. Giacomantonio, optare per le isole ecologiche nei quartieri, che a questo punto, senza vetro, plastica e carta, potrebbero essere ridimensionate creando meno impatto visivo.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 1/26/2012
dalla nostra Daniela Bruzzone
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