Stromboli, campagna di scavi archeologici

Gazzetta del Sud Salvatore Sarpi Lipari- Una importante campagna di scavi archeologici è stata avviata in questi giorni a Stromboli. Vi partecipano, oltre ai ricercatori, una trentina di giovani del dell'Università degli studi di Modena e Reggio Emilia. Lo scavo esplora due aree, della superficie complessiva di circa 150 mq., nei pressi della chiesa di San Vincenzo dove sono state precedentemente rinvenute le tracce di un villaggio preistorico di capanne risalente all'età del Bronzo antico/medio (prima metà del II millennio a.C.) con testimonianze di epoche successive, tra le quali una necropoli di età greca. Lo scavo mira ad ottenere una migliore definizione della planimetria e della cronologia del villaggio. Il progetto è frutto della collaborazione tra il Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Modena e Reggio Emilia ed il servizio Beni Archeologici della Soprintendenza di Messina (dott. Gabriella Tigano e Maria Clara Martinelli) e si avvale del supporto della circoscrizione di Stromboli e dell'associazione "Preistoria Attuale". Agli studenti ed agli esperti italiani e stranieri che partecipano alla campagna di scavo è affidata la ricostruzione delle modalità di vita degli antichi abitanti di Stromboli e l'approfondimento di quelli ambientali, i metodi di sussistenza, le materie prime, la tecnologia, le produzioni artigianali, l'organizzazione topografica e sociale dell'abitato, la sequenza cronologica, i contatti e i commerci intrattenuti dai residenti con le popolazioni dell'area mediterranea. Gli specialisti dell'Ateneo di Modena e Reggio Emilia sono affiancati in quest'opera da esperti del CNR (ICEVO-Roma) e di altre Università italiane (Firenze, Pisa, Urbino, Messina) ed estere (Sorbona di Parigi, Bangor, Sheffield e Liverpool): un conservatore restauratore, due disegnatori di reperti archeologici, un paleobotanico, un topografo, due geoarcheologi, un archeometra, un petrologo, un vulcanologo e un sedimentologo. Era il 1980 quando a Stromboli vennero alla luce le tracce di un villaggio preistorico di capanne, frutto dell'attività di ricerca di Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier. Quest'ultima già allora sottolineava come il sito "ricchissimo di frammenti ceramici dovrà essere oggetto di ricerche sistematiche in un prossimo futuro". Le attuali ricerche sono dunque la prosecuzione ed il completamento delle ricerche iniziate trent'anni fa. Villaggi come quello di San Vincenzo, caratterizzati da capanne ovali realizzate in blocchi di pietra lavica, sono conosciuti anche a Lipari, Panarea, Salina e Filicudi. Proprio su quest'ultima isola, sul promontorio di Capo Graziano, si trova il sito che ha permesso la definizione della facies culturale omonima e a cui appartiene l'insediamento di S. Vincenzo. Il villaggio di Stromboli è situato in posizione strategica di controllo delle vie marittime come avamposto orientale dell'arcipelago, con una visuale che spazia dallo Stretto di Messina al Promontorio di Tropea. Nell'area ieri è intervenuta la troupe di Linea bluche, con Donatella Bianchi, sta preparando una puntata dedicata all'arcipelago eoliano.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/27/2009

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