Panarea, anfora tra le reti

Panarea, anfora tra le reti Panarea- Pesca "grossa" del lupo di mare Gaetano Zagami di Lipari. Ieri mattina, a circa un miglio a nord di Panarea, mentre stava salpando le reti da posta nella sua imbarcazione si é accorto che tra pesci e molluschi stava tirando su anche una bella, quanto preziosa anfora greco- italica. Dopo lo stupore iniziale ha caricato a bordo il panciuto vaso di terra cotta e si é subito diretto a Lipari dove, dopo aver allertato la sala operativa del Circomare, a Porto Pignataro ha consegnato il reperto al responsabile del nucleo archeologico della Guardia Costiera, Luogotenente Mario Guarnuto. Lo stesso Guarnuto a sua volta ha provveduto al trasferimento dell'anfora al Museo Archeologico Bernabò Brea per la diretta consegna al direttore, dott. Riccardo Gullo. Va precisato che il reperto é stato rinvenuto in buone condizioni e che é privo, soltanto di parte del collo. " Dal verbale - ha dichiarato il direttore Gullo- risulta che l'anfora é stata ritrovata in una zona a largo di Panarea dove non c'é relitto. E' chiaro che faremo sottoporre questo specchio di mare a dei controlli specifici per saperne di più ai fini di una sua eventuale segnalazione agli organi che dovranno tutelarla. Esprimo comunque il più vivo compiacimento nei confronti di chi l'ha ritrovata e consegnata alle autorità. Dai rilievi che seguiranno capiremo anche se appartiene effettivamente all'isola di Panarea per esporla nella sezione distaccata del museo". Il reperto, é ovvio, non rappresenta nulla di nuovo. E' della stessa tipologia di vasi di cui il museo Bernabò Brea di Lipari é ricco. Anfore, com'è noto, che venivano impiegate per il trasporto di vino, olio, grano e salsa di pesce recuperate a partire dagli anni '60 nei relitti adagiati nei fondali di Filicudi, della stessa Panarea , di Lipari e Vulcano. Quel che più incuriosisce é, invece, la zona del recupero che come già affermato da Gullo é nuova a fatti del genere e, se vogliamo, anche la modalità del rinvenimento. Non capita, infatti, tutti i giorni di "pescare" anfore. L'auspicio é che la Sovrintendenza del mare tuteli maggiormente questi fondali ricchi di storia dove la sorveglianza é pressochè inesistente al contrario dei tombaroli, sempre in agguato.

, a cura di Peppe Paino