Regione, guerra ai fannulloni

lasicilia.it Palermo - Tempi duri per i così detti fannulloni impiegati negli uffici della Regione siciliana. L'assessore alla Presidenza, Giovanni Ilarda, con una nota inviata al dirigente generale del dipartimento competente, chiede di acquisire i dati relativi al personale sottoposto a procedimenti disciplinari "finalizzati alla destituzione". "Il dipendente il cui reiterato comportamento è causa di gravi ritardi e inadempienze nella erogazione dei servizi ai cittadini - sottolinea l'assessore - va licenziato. Questa eventualità è già prevista nel codice disciplinare del contratto di lavoro vigente e, dove si ravvisi la fattispecie, la norma deve essere applicata senza ritardo". Sull'applicazione di queste norme Ilarda insiste, ipotizzando anche l'attivazione di una corsia preferenziale per i procedimenti disciplinari gravi e avviando una verifica della situazione dei procedimenti in corso. Nella sua lettera l'assessore indica il termine perentorio del 22 luglio perché gli venga trasmesso un "apposito elenco contenente i dati del personale regionale nei cui confronti è stato attivato il procedimento finalizzato alla destituzione, con l'indicazione di causa, qualifica, stato di procedimento e motivi dell'eventuale ritardo". "Ritengo necessario e inderogabile - dice l'assessore Ilarda - dar vita a una sorta di corsia preferenziale per quei procedimenti disciplinari per i quali si ravvisino gravi colpe del dipendente, tali da far ipotizzare il suo licenziamento"."Ciò perché occorre proseguire nel solco del rigore che abbiamo tracciato in queste prime settimane di lavoro - continua l'assessore alla Presidenza - a tutela dell'efficienza oltre che dell'immagine dell'amministrazione regionale, ma anche dello stesso lavoratore della Regione troppo spesso tacciato quale fannullone nell'immaginario collettivo per responsabilità che ricadono, invece, non su tutti ma su una minoranza di soggetti scorretti". "Là dove esistono gli estremi di legge per il licenziamento - prosegue Ilarda - occorre che la sanzione della destituzione venga applicata senza ritardo. Non è tollerabile che i procedimenti disciplinari ristagnino nei meandri dell'amministrazione. La mia sollecitazione serve proprio a verificare con la massima urgenza lo stato dell'arte ed intervenire, se occorre, con la necessaria fermezza la dove serva".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/18/2008

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