Rimborsi per missioni, il comunicato della Gdf

Comunicato Stampa Messina, 19.03.2013 MESSINA: OPERAZIONE “GHOST MISSION” – OBBLIGO DI DIMORA PER SEI EX AMMINISTRATORI E FUNZIONARI DEL COMUNE DI LIPARI. Continua senza sosta l’attività di controllo della Guardia di Finanza sulla spesa pubblica. I finanzieri della Compagnia di Milazzo, coordinati dal Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto di Barcellona, dott. Giorgio Nicola, a conclusione di indagini volte alla repressione degli illeciti nelle spese a carico della pubblica amministrazione, che hanno visto la denuncia di 28 responsabili per truffa aggravata e reati di falso, hanno notificato nella mattinata odierna 6 ordinanze di obbligo di dimora nei confronti di ex amministratori e dipendenti del comune di Lipari. Il lavoro delle Fiamme Gialle è stato particolarmente laborioso, considerata la mole di documenti sottoposti a sequestro presso gli uffici del comune di Lipari di cui è stato necessario l’attento esame. Gli atti in questione erano riferiti ai rimborsi spese per missioni istituzionali ordinate dal comune eoliano. L’indagine ha permesso di accertare che i soggetti denunciati, al termine di viaggi per missione, presentavano - presso i competenti uffici dell’ente locale - documentazione non regolare e non ammissibile a rimborso, così percependo somme non dovute, per un importo complessivo di oltre 32.000,00 euro. L’attività investigativa, nel corso della quale sono stati sentiti numerosi testimoni e sono stati effettuati riscontri presso alberghi e ristoranti in tutto il territorio nazionale, ha consentito di accertare che nella maggior parte dei casi i documenti allegati risultavano modificati negli importi, nelle date o erano privi dei requisiti richiesti dalla normativa, mentre in altri ancora le missioni dichiarate erano del tutto fittizie. Le condotte illecite emerse sono state le più disparate: i finanzieri hanno rilevato perfino scontrini e ricevute riferiti all’acquisto di CD musicali o di regali o relativi a spese per pranzi e cene riferiti ad un numero di commensali diverso da quelli ammessi a rimborso. Per altro verso, sono state individuate missioni create ad arte in coincidenza di eventi folkloristici o di ricoveri medici in cliniche di altre regioni, ovvero le richieste di rimborso per missioni mai effettuate, come pure l’alterazione di documenti fiscali per aumentare di qualche euro l’importo liquidato. Grazie a tali artifici e con le complicità dei funzionari addetti al controllo, i soggetti segnalati hanno percepito notevoli indebiti rimborsi. Si ringrazia per la collaborazione. IL COMANDANTE PROVINCIALE (Col. t. ST Vincenzo Vellucci)

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 3/19/2013

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