“Il mondo intero con il mare… è la metafora di qualcosa?”

“Quando la spieghi la poesia diventa banale, meglio di ogni spiegazione è l'esperienza diretta delle emozioni che può svelare la poesia a un animo predisposto a comprenderla”, è sottolineando le doti letterarie di Pablo Neruda e un’amicizia senza barriere che un cast spettacolare diretto da Massimo Troisi e Michael Radford fonde quelle che sono le eccellenti capacità cinematografiche con i superbi paesaggi eoliani. A Salina, in particolare a Pollara di Salina è dove “Il postino”, il nostro italiano Massimo Troisi nei panni di Mario Ruoppolo pedala per le strade che costeggiano il mare, poi in una spiaggia sassosa, stretta tra il mare e una scogliera e in particolare nella cosiddetta spiaggia del postino, quella che dà sull’isola di Filicudi. Troisi, Philippe Noiret, Maria Grazia Cucinotta, Linda Moretti e Renato Scarpa creano quanto di più vero possa costituire un amicizia “sana”, testimonianza di due vite umane opposte, provenienti da due mondi diversi ma che grazie a semplicità, complicità e poesia riescono a intraprendere un cammino di vita che le terrà accanto l’una all’altra per sempre. Sullo scenario naturale di un meraviglioso mare, di una stupenda isola e cieli mozzafiato, Mario, un giovane emotivamente imprigionato in un’isola in cui non vede futuro trova nel poeta Neruda il mentore che aveva sempre sognato di incontrare. Tratto dal romanzo di Skarmeta e uscito nelle sale nel ‘94, “Il postino” non è solo il sinonimo di quanto animi nobili differenti, quali Mario, isolano ignorante e innamorato e Pablo, uomo di grande agio culturale e affermato, possano essere vicini, ma costituisce anche lo specchio di tanti giovani isolani italiani, che solo guidati dalle arti, dalla poesia e dall’amore riescono a trarre la vera essenza della vita, quella distante dal concetto di “meridionali ignoranti” riuscendo però a guardare sempre con stupore il mare dell’isola, metafora di vita, ricordi e speranze.

Di Martina Leone

Data notizia: 7/28/2015