Tirrenia/ Siremar, no alla messa in liquidazione

F E D E R M A N A G E R U.S.C.L.A.C. / U.N.C.Di.M. UNIONE SINDACALE CAPITANI UNIONE NAZIONALE CAPITANI CAPITANI LUNGO CORSO AL COMANDO DIRETTORI DI MACCHINA Segreteria Nazionale COMUNICATO STAMPA PRIVATIZZAZIONE TIRRENIA/SIREMAR In data 23 giugno 2010 si è svolto il previsto incontro presso il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Sono intervenuti il dott. Enrico Maria Pujia, in rappresentanza del Ministero, l’avv. Pierpaolo Dominedò e il dott. Curti per Fintecna. Il dott. Pujia ha riferito che a rimanere in gara per la privatizzazione del Gruppo sono rimasti solo la Mediterranea Holding e il Gruppo Cinven. Se dovesse fallire la privatizzazione, ha aggiunto, ci sarebbe solo la messa in liquidazione di Tirrenia e Siremar, con le spiacevoli conseguenze per il personale, e lo smembramento per linee, cosa che il Ministero vorrebbe assolutamente evitare. Hanno riferito di esuberi da loro quantificati in 211 unità, di cui 196 in Tirrenia (136 marittimi e 60 amministrativi) e 15 in Siremar (tutti amministrativi) per i quali prevedono 12 mesi di cassa integrazione straordinaria, prorogabili di qualche anno con la costituzione di un fondo straordinario ad hoc. Non hanno fornito dettagli sulle qualifiche in esubero tra il personale navigante. La Mediterranea Holding si è impegnata con il Ministro a lasciare invariato il resto dell’organico per quattro anni. Il fondo Cinven, invece, per tutta la durata della convenzione. Abbiamo avanzato delle ipotesi di emendamenti da inserire nella legge di conversione del D.L. 26 maggio 2010, n. 78, con la chiara finalità di ridurre il numero degli esuberi che hanno dichiarato e non verificato con le OO.SS. Disponendo di fabbisogno e consistenza Tirrenia (previsioni al 31/12/2009), con quest’ultima variata per i pensionamenti registrati nel 1° semestre del 2010, ed essendo a conoscenza degli stessi dati per Siremar, con riferimento alle qualifiche da noi rappresentate, abbiamo chiesto l’effettuazione immediata delle promozioni in seno a ciascuna Società per la copertura dei posti in tabella più le riserve atte a consentire il normale avvicendamento. La gravità della situazione, comunque, è del tutto evidente e a priori ribadiamo che l’ipotesi di mettere in liquidazione le due Società deve essere soltanto esclusa. Il Governo deve solo mantenere fede agli impegni assunti per il mantenimento dei livelli occupazionali e reddituali, oggi messi fortemente in discussione. Dicono degli ammortizzatori sociali, che sono semplicemente offensivi e ridicoli per gli ipotetici destinatari, da cui i moltissimi precari rimarrebbero esclusi. In uno spirito di solidarietà sociale la USCLAC/UNCDiM darà indicazione ai propri associati di aderire a tutte le forme di lotta per la tutela del diritto al lavoro e dei redditi di quei Lavoratori appartenenti a Categorie da noi non rappresentate. Genova, lì 25 giugno 2010 La Segreteria Nazionale

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 6/25/2010

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