Prove di candidatura per la Prestigiacomo

Gazzetta del Sud SIRACUSA Al convegno su "Sud e federalismo" organizzato dalla Fondazione Liberamente, ispirata dai ministri Gelmini e Frattini, immancabili i riferimenti alla situazione politica siciliana, anche perché qualcuno ha interpretato l'incontro come il primo "lancio" di una possibile candidatura di Stefania Prestigiacomo alla guida della Regione, anche se lei ha evitato qualsiasi riferimento e ha glissato sulle domande di qualche giornalista. L'assenza del governatore Raffaele Lombardo, che a quanto pare non è stato invitato, ha suffragato questa interpretazione, tanto più che il tema della riunione era proprio quello a lui più caro, sostenitore convinto di un Sud che deve riscattarsi coalizzandosi per fare da contrappeso allo squilibrio di rapporti che vedono predominante il peso del Nord nello scacchiere politico nazionale. Di governo e di possibili prossimi nuovi scenari, comunque si è parlato e lo ha fatto il sottosegretario Gianfranco Miccichè: «Non c'è nessun gelo tra me e il presidente della Regione e chi scrive questo non dice il vero» ha affermato il sottosegretario. «La verità - ha aggiunto il leader del Pdl-Sicilia – è che forse si va verso il cambiamento di qualche assessore, e non mi dispiacerebbe neppure perchè mi sembra che qualcuno non abbia fatto fino in fondo il proprio dovere. Chi? Non farò alcun nome, e neppure cognomi....». Non ha poi risparmiato una frecciata al suo compagno di partito Angelino Alfano: «Due giorni fa mi ha chiamato il ministro Maria Stella Gelmini raccomandandomi di essere prudente nel mio intervento di oggi. Magari si temeva che parlassi del ministro della Giustizia Angelino Alfano. Ma noi parliamo di Sud, e che c'entra Alfano con il Sud?». A conferma che ancora i rapporti all'interno del Pdl sono quelli di prima e la riappacificazione tra le due anime, i "ribelli" e i "lealisti" tarda e non è proprio dietro l'angolo, anche se in molti stanno lavorando per questo, pure in prospettiva appunto di possibili svolte su cui accelerare. Lo scenario infatti è in movimento e si sa che il governatore pensa a dare vita presto al suo quarto governo, chiamando a raccolta quanti si riconoscono in un progetto di prospettiva riformatrice che abbia come linee ispiratrici l'innovazione, la legalità e il sistema regione: un'alleanza che guardi già alla prossima legislatura. Premesse per una nuova generazione cui passare il testimone nella convinzione che bisogna cominciare a cambiare in modo radicale. Lombardo chiede un sforzo comune nella consapevolezza che un radicale disegno di ammodernamento s'impone e richiederà trent'anni di impegno per produrre effetti. In questa fase, dunque nessuna preclusione per Udc e Pd, ma neppure per il Pdl se affrancato dalle posizioni di chi resiste e si batte strenuamente contro perché vorrebbe un ritorno alle vecchie logiche politiche. Con queste premesse si prepara il Lombardo quater. Ma dal fronte dei "finiani", componente che, almeno per ora, si ritrova pure all'interno del Pdl-Sicilia arriva un invito a Lombardo, a firma del senatore Fabio Granata perché piuttosto che pensare a un riassetto dell'esecutivo ci si ritrovi attorno alle cose da fare con l'attuale compagine. Granata lo scrive in una lettera aperta a Lombardo: «Caro presidente, rilanciamo un progetto politico lungimirante, senza nuove formule o alchimie. Ti abbiamo sostenuto e ti sosteniamo per il segno di innovazione e trasparenza che insieme abbiamo determinato in alcuni settori. Adesso, però, anzichè nuove formule, consolida quelle che ti hanno sostenuto – prosegue – convoca le forze politiche che ti stanno al fianco e gli assessori, indica delle priorità, approfondiamo alcune riforme, rivalutiamo la burocrazia regionale, limitando ancor più le professionalità esterna, pianifichiamo una programmazione comunitaria semplice e su 2 o 3 linee di intervento che segnino un nuovo modello di sviluppo: in una parola, dai impulso politico al governo oltre tutti i personalismi e le polemiche interne, al di là della tua persona, di Miccichè, di Lumia o Granata. Oggi - scrive ancora Granata - serve tornare a dare senso e direzione di marcia all'azione del governo, concertando le scelte, utilizzando tutte le risorse economiche e politiche. Ma fallo subito. Convoca i dirigenti dei gruppi politici che ti sostengono e, anzichè attraverso i giornali, direttamente decidiamo nei dettagli le priorità e le strategie per questa fase politica così delicata». «I siciliani che ci sostengono – conclude – si aspettano questo e non governi quater o altre astrusità da vecchia politica».ma. cav.

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 7/11/2010

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