Siringhe al cimitero

Siringhe al cimitero Lipari- Ormai al cimitero di Lipari avviene proprio di tutto. All'interno della cappella funeraria in rovina situata accanto all'ex convento dei Cappuccini sono state rinvenute delle siringhe , alcune usate, altre confezionate dentro un bara vuota, appoggiata ad una parete. Di fronte a simili scoperte parlare di consumo di droghe pesanti sull'isola é fin troppo evidente ma, senza effettivi riscontri é meglio essere cauti per evitare facili allarmismi e per non amplificare eventuali provocazioni provenienti da un panorama giovanile locale che presenta chiari sintomi di disagio, come tra l'altro mostrato dall'escalation invernale di atti di microcriminalità, e mancanza di valori. A tal proposito va ricordato che nella stessa cappella ma anche tra le tombe del luogo sacro mesi orsono sono stati trovati dei preservativi. Avvilito per la deprecabile situazione e per le condizioni di degrado del cimitero di Lipari ( le tombe delle zone alte sono sepolte dalla vegetazione) l'assessore competente Giulio China che negli ultimi mesi ha anche ricevuto una mano d'aiuto da volontari giovani e anziani. Da quando si é insediato ha profuso il massimo impegno per garantire pulizia e decoro al camposanto ma adesso ne ha abbastanza e reclama il diretto intervento del Sindaco. China ha chiesto al primo cittadino l'assunzione di un altro custode anche con incarico trimestrale perchè l'unico in servizio non può far fronte al lavoro dei cinque cimiteri dell'isola; ha chiesto un contributo per la tutela delle sepolture e dei monumenti del cimitero centrale, al presidente facente funzioni della Regione Nicola Leanza. Ma soprattutto l'assessore ha invitato il sindaco Mariano Bruno a imporsi al cospetto di dirigenti e funzionari comunali. " Mi dicono sempre che non ci sono soldi - ha affermato- ma il paese frattanto é fermo e sta sprofondando nell'anarchia, nell'abusivismo e nell'assenteismo. Si sostituisca o si licenzi se necessario - ha osservato l'assessore - chi non fà il proprio dovere. Al comune - ha denunciato- il 10% dei dipendenti non fa nulla. L'ente con i suoi uffici dislocati per l'isola sembra una locanda dove c'é chi entra e chi esce senza controllo".

, a cura di Peppe Paino