Elezione del Premier e ruolo del parlamento

Giuseppe Giarrizzo Messina – In un frangente di così alta tensione politico-istituzionale l’argomento è di grande attualità, e del resto costituisce una delle priorità dell’agenda politica di governo: l’allargamento del potere decisionale e di azione del Primo Ministro e il conseguente ridimensionamento delle prerogative parlamentari. D’altra parte le dichiarate simpatie del Cavaliere per il sistema semipresidenziale alla francese sono ben note a tutti. A discuterne nella gremita Aula Magna di Scienze Politiche venerdì 17 dicembre sono gli onorevoli Francantonio Genovese (PD), ex sindaco di Messina e nipote del pluriministro Nino Gullotti, e Carmelo Briguglio, capo della segreteria politica di FLI; il senatore Giampiero D’Alia, capogruppo UDC, e Domenico Nania (PDL), Vicepresidente del Senato della Repubblica. Al centro del dibattito si colloca anche la legge elettorale attualmente in vigore: la n°270 del 21 dicembre 2005 promossa dal ministro Calderoli e successivamente definita dallo stesso «una porcata», meglio conosciuta come “Porcellum” dalla denominazione che ne diede il politologo Giovanni Sartori. Punto focale secondo il prof. Russo, Direttore del Dipartimento di Studi Europei e moderatore del dibattito, l’interrogativo se valga di più una legge ordinaria o la Carta Costituzionale e se una legge simile, per bene inquadrarsi nella Costituzione, avrebbe dovuto prevedere una modifica della Costituzione stessa. «Nella psicologia istituzionale – afferma – spesso viene accordato alla legge un valore molto elevato, per cui pare si sia innescato un vero e proprio meccanismo di delegittimazione costituzionale che mette in crisi gli stessi costituzionalisti, non più in grado di offrire soluzioni certe in caso di crisi di governo». Una disarmonia che è causa di confusione e polemiche e che rischierebbe, in caso di caduta del governo, di generare aspre diatribe in cui il Capo dello Stato risulterebbe stretto tra chi continua ad invocare il principio costituzionale e chi si appella alla legittimità della legge ordinaria. A detta di Genovese la questione andrebbe inquadrata nell’ottica di un problema di modernità costituzionale. «Ma la modifica della Costituzione è davvero la soluzione?» mette in guardia l’onorevole. In realtà la necessità di una riforma costituzionale (ridimensionamento del Parlamento, abolizione di una delle due Camere, rafforzamento del ruolo del Premier) non ha trovato sino ad oggi un vero e proprio sbocco d’analisi o un dibattito interculturale in grado di trascendere le faziosità politiche e spingere gli italiani a prendere coscienza di cosa ciò potrebbe realmente comportare. «Del resto – incalza l’ex sindaco di Messina – dove l’elezione diretta del Premier è stata sperimentata ha fallito. Valga da esempio l’esperienza israeliana». Secondo Genovese la strada verso una forma semipresidenzialista non può prescindere da un parallelo rafforzamento del ruolo del Parlamento. «Tuttavia – aggiunge – oggi assistiamo all’esasperata emanazione di decreti leggi e “leggine” che continuano a limitare il potere del Parlamento. E invece servirebbero organi di controllo più forti per continuare a garantire un’equa divisione dei poteri». L’onorevole parla di emergenza democratica e dell’esigenza di una legge antitrust in grado di sbarrare le porte del governo a personaggi i cui interessi sono evidentemente rivolti alla sfera economica. Critiche anche le considerazioni sull’attuale legge elettorale, colpevole di portare al governo gente selezionata dai vertici di partito, annullando in tal modo la possibilità per gli elettori di scegliere i leader che preferisce, e rea di poter esprimere maggioranze fortissime con poco più del 30 % di consensi. Il senatore D’Alia esordisce ricordando che la prassi dell’investitura diretta del leader è stata introdotta già parecchi anni fa in Sicilia, inizialmente con l’elezione del sindaco, poi con quella del Presidente della Regione. Che oggi se ne discuta così abbondantemente deriva dal fatto che due leggi elettorali hanno profondamente mutato l’assetto politico-istituzionale del nostro Paese. Ancor prima del “Porcellum” «con la legge Mattarella i deputati e i senatori sono stati catapultati nell’alveo delle trattative politiche dei partiti. Poi, in occasione della campagna elettorale del ’96, è stata introdotta nei collegi uninominali l’indicazione diretta del capo della coalizione». Secondo D’Alia dal 1994 in poi, con l’introduzione del maggioritario, è venuto a mancare un equilibrio sostanziale all’interno del Parlamento per cui chi vinceva le elezioni era in grado di accaparrarsi tutto, presidenza di Camera e Senato compresa. Mentre sarebbe stato più opportuno, ai fini del mantenimento di un equilibrio politico, continuare ad affidare quelle cariche all’opposizione. «L’anomalia – afferma -nasce da un altissimo livello di conflittualità politica». La soluzione? «Auspicare un premierato forte, apporre ulteriori vincoli al Capo della Stato per la nomina del Premier, prevedere un Senato delle regioni in senso federalista, puntare al superamento del bicameralismo paritario». Obiettivi su cui la politica nazionale si è sempre ritrovata. A sinistra, a destra e al centro. Ma solo in linea di principio. «Nei fatti, in Parlamento, tutto ciò è rimasto lettera morta». Sull’investitura diretta il senatore si pronuncia favorevolmente, tuttavia «è la mancanza di un sistema di pesi e contrappesi che garantisca un equilibrio nuovo a destare maggiori preoccupazioni». Anche Briguglio esprime le medesime preoccupazioni dei precedenti relatori. L’importanza dell’investitura diretta e popolare del Premier resta centrale, così come il mantenimento e la difesa del bipolarismo, tuttavia «si dovrebbe spostare l’attenzione sul come poter limitare e controllare poteri che senza un adeguato bilanciamento da parte del Parlamento rischierebbero di diventare estremamente autoritari». Secondo l’onorevole una riflessione sul tema dell’investitura popolare del Premier dovrebbe inoltre andare di pari passo a quella riguardante la riforma della giustizia. «Una riforma che preveda un ampliamento dei poteri del ministro della Giustizia e la creazione di due Consigli della Magistratura la cui composizione diventi squisitamente politica e non togata. Solo così - conclude – potremo sperimentare un reale controllo delle sfere di attribuzione e ridare al Parlamento la sua funzione di bilanciamento». Quella di Nania è l’unica voce fuori dal coro. Secondo il vicepresidente del Senato la legge elettorale rappresenta «il cuore di qualsiasi sistema politico». Considera una falsità l’opinione corrente secondo cui il “Porcellum” consentirebbe con pochi voti di rendere incontrastabile la forza politica vincente. Ricorda poi che la 207 fu varata in previsione di una sconfitta e non di una vittoria e che lo scarto tra il primo e il secondo partito consta solo di 80 parlamentari. «Chi vince le elezioni ha il sacrosanto diritto di governare – incalza – anche con lo scarto di un solo voto. Questa è democrazia!». Su Berlusconi non ha dubbi. «Ha avuto la capacità di leggere la storia e di farsi interprete di un nuovo modo di concepire la politica. Non è l’inventore del centrodestra. Questo nasce da una svolta epocale che trova nella caduta del muro di Berlino e nella disgregazione della prima Repubblica le condizioni per l’apertura di una nuova stagione politica per l’Italia». Infine ammette che un premierato forte sarebbe il sistema meno democratico poiché colui che deterrebbe il potere di scioglimento delle camere avrebbe al contempo la possibilità di candidarsi, rischiando in tal modo di cedere ad un uso strumentalmente personalistico della carica ricoperta. Al contrario un sistema semipresidenziale alla francese scongiurerebbe tale eventualità, senza contare che risulterebbe «maggiormente adeguato alla tradizione parlamentare italiana».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 12/17/2010

Condividi questo articolo

 


Potrebbero interessarti...



Vetrina immobiliare

Casa Chiesa Vecchia Quattropani
Affaccio sul mare Lipari Affaccio sul mare Lipari
380.000
Rustico Quattropani isola di Lipari Rustico Quattropani isola di Lipari
290.000
Villa indipendente Pianoconte Villa indipendente Pianoconte
350.000
Casetta Spiagge Bianche Canneto Lipari Casetta Spiagge Bianche Canneto Lipari
178.000

Notizie e interviste dalla Capitale

dalla nostra Daniela Bruzzone

Le ricette

Gnocchi rucola e cozze by Gianfranco Taranto

Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!

Eolie Islands