Concordato Pumex, si decide il 18 febbraio

Concordato Pumex, si decide il 18 febbraio Gazzetta del Sud Non è ancora finita. Il salvataggio della "Pumex Spa" passa attraverso un'altra tappa fondamentale, prevista per il 18 febbraio prossimo. Lo ribadisce in una nota il commissario giudiziale, il prof. Massimo Galletti, della "Pumex Spa", sottoposta a procedura di concordato preventivo al Tribunale di Barcellona davanti al giudice delegato Assunta Cardamone. Il prof. Galletti, in relazione al nostro articolo del 22 gennaio scorso sull'argomento, spiega che «nell'adunanza del 21 gennaio fissata per la votazione da parte dei creditori della società ammessa al concordato preventivo, innanzi al giudice delegato dott.ssa Assunta Cardamone e al sottoscritto commissario giudiziale, sono state ufficialmente aperte le operazioni di voto, rinviate, per il prosieguo, alla prossima udienza del 18 febbraio, a causa della irregolarità delle deleghe conferite da alcuni creditori ai rispettivi legali, che hanno, pertanto, formulato espressa richiesta in tal senso. Per tale motivo, il concordato preventivo della "Pumex S.p.A." in liquidazione, contrariamente a quanto erroneamente riportato nell'articolo non è, allo stato, approvato dai creditori, non essendo stata raggiunta la maggioranza richiesta, sicché, all'udienza come si è detto fissata per il prossimo 18 febbraio, i creditori che non hanno votato potranno pronunciarsi, sulla scorta della "relazione particolareggiata", redatta del sottoscritto commissario giudiziale, ai sensi dell'art. 172 della legge fallimentare, che trovasi depositata, come per legge, presso la competente cancelleria fallimentare». Spiega ancora il prof. Galletti che «occorre precisare che i creditori privilegiati, che secondo quanto riferito nell'articolo, avrebbero già approvato il concordato a maggioranza, in realtà non sono stati neanche ammessi al voto, essendo stati esclusi, con decreto del Tribunale emesso nella camera di consiglio del 19 gennaio scorso, sulla scorta dei rilievi rassegnati, dal sottoscritto, nella citata relazione particolareggiata. Non essendo stata, dunque, raggiunta la maggioranza, costituita come per legge, da oltre il 50% dei crediti chirografari, i soli ammessi al voto, allo stato il concordato preventivo della "Pumex S.p.A." in liquidazione, non risulta approvato dai creditori, né, allo stato, risulta scongiurato il fallimento della società proponente». Il prof. Galletti spiega ancora che «gli auspici, come le prospettive di rilancio dell'attività, espressi dalla società debitrice, in persona dei liquidatori e riportati nell'articolo, non hanno, dunque, alcuna valenza giuridica, dovendo ancora scontare il giudizio dei creditori chirografari che saranno chiamati a esprimerlo, ove lo riterranno, all'adunanza del 18 febbraio, esclusivamente sulla base della "Relazione particolareggiata sulle cause del dissesto, sulla condotta della società debitrice, sulla proposta di concordato e sulle garanzie offerte", senza che assumano alcuna rilevanza, al riguardo, gli altri documenti e le perizie redatti dai consulenti della procedura, richiamati nell'articolo, che hanno, peraltro, una mera valenza interna alla procedura». Un altro aspetto ancora: «Si coglie l'occasione per chiarire che durante una procedura concorsuale e, segnatamente, nella fase assai delicata dell'approvazione da parte dei creditori, è doveroso, soprattutto per non ingenerare confusione e disorientamento nel ceto creditorio, attingere ogni informazione sulla procedura esclusivamente dall'organo pubblico a ciò istituzionalmente deputato per legge, che, nella specie, è rappresentato dal commissario giudiziale». L'intento del prof. Galletti è soprattutto quello di evitare «il disorientamento e la confusione ingenerati nel numeroso ceto creditorio (sparso in tutta Italia e anche all'estero), che si sarebbero certo potuti evitare apprendendo le informazioni dal commissario giudiziale, organo istituzionale della procedura, eventualmente sulla scorta della "relazione particolareggiata" assistita, quale atto pubblico, da fede privilegiata, piuttosto che da altre fonti non fornite di alcuna legittimazione al riguardo».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/29/2011

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