Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Lipari- Gli isolani vogliono il depuratore ma ribadiscono con forza che non deve essere realizzato nella località di Canneto Dentro ma a Monterosa e che si trovi una diversa localizzazione per le stazioni di sollevamento dei liquami. Stazioni che ,com’è noto sono state previste nei pressi dell’agenzia degli aliscafi e nella spiaggia di Unci. Ma il commissario per l’Emergenza idrica, Luigi Pelaggi, non ci sente e dichiara che si possono rivedere i siti scelti per le vasche ma non per l’impianto di depurazione. Dopo il Parco nazionale e il megaporto gli isolani si sono “confrontati” ieri, dopo un burrascoso inizio per la mancanza di sostanziali aperture da parte di Pelaggi, anche sull’imposto depuratore . Di fronte il commissario per l’Emergenza idrica, con i tecnici della struttura commissariale e il sindaco Mariano Bruno, nella scomoda veste di moderatore di un dibattito inutile. Inutile perché gli abitanti Canneto, Serra e Pirrera , rifiutano a priori, nonostante tutte le garanzie fornite sulla sicurezza degli impianti e gli esempi Genova e Costa azzurra, la destinazione di Canneto Dentro. Ciò anche, alla luce dei cattivi esempi di gestione e di funzionamento tipo Cuma, che preoccupano non poco una comunità che vive di turismo. Ma il sito di Canneto per il Commissario e per i suoi tecnici è l’unico idoneo anche perché sostengono che alla segreteria tecnica del Ministero non prendono in considerazione alternative. A tal proposito l’associazione “Per Canneto” ha fatto intervenire l’ing. Franco Cavallaro che con la Lotti e soci si aggiudicò nel 2000 ( per essere messa da parte nel 2007 a favore della Sogesid) l’appalto concorso del Comune di Lipari per la progettazione delle opere sul ciclo dell’acqua. L’ing. Cavallaro ha evidenziato come per la realizzazione dell’impianto di depurazione a Monterosa o Pignataro Dentro, tutti gli ostacoli di natura urbanistica siano fuori luogo, compresi i pericoli di dissesto idrogeologico della zona. “ Zona, dove- guarda caso- ha sostenuto il consigliere Adolfo Sabatini . Sulla questione si è registrato anche il deciso intervento del Codacons . L’avv. Paolo Intilisano inviato direttamente dal presidente provinciale Antonio Cardile ha chiesto a Pelaggi di fornire delle risposte sull’ammontare del compenso che spetterà al Commissario Delegato ed al Responsabile Unico del Procedimento per la realizzazione del depuratore e del dissalatore; Ed ancora, di conoscere il nome del personale eventualmente già assunto con contratto di lavoro subordinato dal Commissario per l’esecuzione dei progetti sovra indicati e l’ammontare dei compensi corrisposti e/o i nomi del personale che verrà a breve assunto ed il relativo curriculum; il nome dei collaboratori esterni del Commissario Delegato per la realizzazione del depuratore, (tutte le fasi) il loro ruolo ed il compenso percepito, nonché in caso di collaborazioni esterne concesse a società il nome delle persone fisiche che materialmente hanno collaborato con le precitate società ed il nome degli amministratori delegati delle stesse; le somme sino ad oggi spese dal Commissario Delegato per la realizzazione del depuratore e del dissalatore con specifica distinta delle stesse. Il Codacons di Messina ha, ovviamente, chiesto la sospensione del procedimento di approvazione del progetto al fine di permettere all’associazione ed ai cittadini di poter presentare ogni osservazioni in ordine all’opera da effettuare. Il Commissario non ha fatto in tempo a rispondere per la partenza dell’aliscafo. “ Andremo avanti per tutelare questo territorio- ha dichiarato Pelaggi- e per realizzare opere che si attendono da dieci anni. Canneto Dentro è stata scelta dal Consiglio comunale per i servizi. E’ un’area artigiana nella quale salvaguarderemo i lotti per questi lavoratori attrezzandola con la viabilità e il verde, senza odori e inquinamento acustico”.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/5/2011
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