Gazzetta del Sud
Francesco Celi
Messina
Chi di ricorso ferisce, di ricorso perisce. Subentrato all'Ars a Fortunato Romano, primo eletto nella lista Mpa alle Regionali del 2008 (collegio provinciale di Messina), Santo Catalano, frattanto transitato nel Pid del neoministro dell'Agricoltura Saverio Romano, rischia ora il disarcionamento. «Non sembra potersi mettere in dubbio che l'on. Santo Catalano al momento della presentazione della candidatura versava in una causa di assoluta incandidabilità ai sensi dell'articolo 15 comma 1 lett. C della legge 55/1990; ne consegue pertanto che la Commissione verifica poteri dovrà richiedere all'Aula di pronunciare la decadenza dell'on. Catalano dalla carica di deputato».
Ad affermarlo è l'avv. Enrico Sansaverino, consulente per gli Affari legali dell'Ars in risposta a un parere richiestogli dal presidente dell'Assemblea on. Cascio. Parere probabilmente dirimente per la Commissione verifica poteri sollecitata a dichiarare la revoca dell'on. Catalano, già consigliere comunale a Milazzo, dalla carica di deputato regionale sulla scorta di un ricorso presentato da un elettore messinese.
«A tale pronuncia – di decadenza, ndr; aggiunge l'avv. Sanseverino – non potrà che seguire una più approfondita verifica della dichiarazione da parte del candidato di non trovarsi (al momento della presentazione della candidatura) nelle condizioni previste dal richiamato articolo 15 e la conseguente eventuale trasmissione alla competente Procura della Repubblica... ed ancora, l'attivazione delle procedure per il recupero degli emolumenti indebitamente percepiti».
Cosa si chiede e cosa si sostiene nel ricorso contro Catalano? Che l'Ars «prenda atto della nullità di diritto dell'elezione» del neodeputato, «tenuto conto che» egli «al momento della presentazione della candidatura, in difetto della necessaria riabilitazione» giudiziaria, «risultava incandidabile perché condannato, con sentenza definitiva, alla pena complessiva superiore a mesi sei per reati di cui agli articoli 423 479 del codice penale». Si trattò di un patteggiamento a 1 anno 11 mesi di reclusione per falso e abuso d'ufficio, sancito dalla Corte di appello di Messina, sentenza divenuta definitiva in Cassazione nel luglio 2001.
Santo Catalano chiese la riabilitazione, che gli fu concessa dal Tribunale ma, sostiene l'elettore ricorrente, dopo la presentazione della candidatura. La qualcosa potrebbe portare a ipotizzare una nuova fattispecie di reato, ma questa è altra questione. Spetta dunque adesso alla Commissione verifica poteri pronunciarsi e avanzare la sua proposta all'Aula che dovrà eventualmente votare la decadenza da deputato di Catalano.
Se ciò avverrà, a subentrare al parlamentare del Pid originario di Milazzo sarebbe il prof. Marcello Bartolotta, attuale presidente dell'Ersu, Ente regionale per lo studio universitario, ex sindaco di Limina, esponente dell'Mpa vicino all'on. Carmelo Lo Monte e quindi del medesimo schieramento del presidente Lombardo, che così potrebbe aggiungere un fante sullo scacchiere della maggioranza.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 3/25/2011
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