Pd, alleanza col terzo polo a sostegno di Lombardo

Pd, alleanza col terzo polo a sostegno di Lombardo Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO I vertici del Pd siciliano, corroborati dalla presenza del coordinatore della segreteria nazionale Maurizio Migliavacca, molto vicino al segretario nazionale Pierluigi Bersani, si sono trovati tutti d'accordo sulla proposta del segretario regionale Giuseppe Lupo, che peraltro non è nuova, essendo già stata avanzata qualche mese addietro dai vertici della corrente Innovazioni, guidata da Francantonio Genovese, Totò Cardinale e Nino Papania, di "verificare le condizioni" per dar vita a un nuovo governo, frutto di una alleanza strategica tra il Partito democratico e il Terzo polo. "La riunione dell'esecutivo, allargata ai segretari provinciali e ai parlamentari nazionali e regionali, che si è svolta nel Florio Park Hotel di Cinisi - si sottolinea in una nota diffusa dalla segreteria regionale del Pd - ha fatto registrare la convergenza unitaria sulla proposta avanzata dal segretario Lupo e dal coordinatore della segreteria nazionale Migliavacca". "La valutazione sull'azione di governo di questi mesi - si precisa nella nota - ha messo in evidenza luci e ombre che portano a considerare in via d'esaurimento la fase politica di sostegno al governo tecnico. Ora si tratta di verificare le condizioni per aprire una nuova prospettiva politica fondata sull'alleanza delle forze progressiste, moderate e autonomiste all'insegna dell'innovazione. Una nuova fase per dare respiro strategico alle potenzialità di questa esperienza. Un banco di prova importante saranno le prossime elezioni amministrative. In questo quadro - conclude la nota - i democratici siciliani hanno deciso di avviare una verifica stringente che sarà scandita dalle seguenti tappe: lo svolgimento dell'assemblea regionale il prossimo 19 giugno per una valutazione complessiva della situazione politica regionale, per definire l'iniziativa strategica del Pd e varare il regolamento per la consultazione referendaria che si svolgerà entro la fine di settembre". Pesa sulle decisioni del Pd siciliano, come è facile intuire dalla lettura del comunicato e dal riferimento alle forze "dell'innovazione", la mancata approvazione, con la Finanziaria regionale, del pacchetto di otto riforme che il presidente della Regione e la sua giunta tentano ora di trasformare in leggi seguendo la procedura ordinaria. Il limite è quello del 19 giugno, data ultima entro cui, o il governo in carica sarà riuscito ad ottenere dall'aula il varo delle leggi, o si procederà alla costituzione di un nuovo governo con assessori deputati. Ovviamente, non è stato inserito nel comunicato, ma a voce lo hanno affermato tanto Migliavacca quanto Lupo, non se ne farebbe nulla e il Pd toglierebbe il proprio sostegno alla giunta nel momento in cui la magistratura catanese optasse per il rinvio a giudizio del presidente della Regione. Il che renderebbe superflua anche la richiesta di referendum sul sostegno a Lombardo avanzata dai senatori Enzo Bianco e Vladimiro Crisafulli, di cui si fa pur cenno a conclusione del comunicato della segreteria, precisando, però, che non solo una eventuale consultazione referendaria si svolgerebbe a fine settembre, ma bisognerà prima mettere a punto un regolamento, onde evitare che elementi estranei al partito democratico, com'è accaduto per le ultime primarie regionali, si inseriscano per tentare di modificare la volontà della base. A condizionare le scelte dell'assemblea regionale del Pd, comunque, ci saranno anche i risultati delle prossime amministrative, che in Sicilia si svolgeranno il 29 maggio e il 12 giugno per gli eventuali ballottaggi. Molto dipenderà, infatti, da quei risultati.

, a cura di Peppe Paino