Gazzetta del Sud
Peppe Paino
Milazzo
Navi Siremar, praticamente, "sfrattate" dallo storico molo Eolie, situato al centro del porto di Milazzo, proprio di fronte all'agenzia sociale. Da due giorni un lato della banchina è stato riservato alla Ngi; dall'altro, e fino al molo degli aliscafi attraccano, invece, da tempo, motonavi per minicrociere, yacht e caicchi. Le navi Siremar, "Filippo Lippi" e "Isola di Stromboli", possono, pertanto, attraccare solo in assenza del mezzo della Navigazione generale italiana. Assenza, questa, che coincide (partenza Ngi alle 6,30) di mattina con la partenza della sola Isola di Stromboli alle 9,30. Per la Lippi che parte alle 7 sarebbe problematico per le pratiche, anche costose, di disormeggio per non parlare del ritardo che andrebbe ad accumulare. Di conseguenza si verifica che gli utenti delle navi Siremar, pur acquistando i biglietti d'imbarco a due passi dal molo "Eolie", anche sotto la pioggia e col vento e spesso con pesanti bagagli al seguito, per le partenze pomeridiane devono raggiungere a piedi la lontana XX Luglio da dove le navi della società di stato partono, ormai, regolarmente.
Perchè gli utenti Siremar devono sopportare questi disagi? Le quattro amministrazioni comunali di Lipari e Salina potrebbero meglio tutelare i diritti di residenti e turisti rappresentando il problema all'autorità portuale e alla Capitaneria di porto.
Intanto è giunta questa mattina, di buon'ora, direttamente a Milazzo la motonave Laurana, partita alle 13 di ieri da Napoli con a bordo turisti che hanno atteso per due giorni di poter raggiungere l'arcipelago eoliano dal capoluogo partenopeo. La nave doveva partire da Napoli lunedì sera.
Trasporti e turismo, binomio inscindibile penalizzato per le Eolie da scelte o da situazioni sempre più incomprensibili con buona pace degli albergatori isolani. Mentre è proprio la questione trasporti a fare la differenza e a condizionare lo sviluppo dell'arcipelago, sempre più difficile da raggiungere e con costi che incidono. Mentre le condizioni di viaggio lasciano a desiderare, perché i mezzi impiegati vecchi e le corse spesso saltate per la vetustà del naviglio che di frequente va in tilt. Il tutto mentre le infrastrutture portuali presentano carenze che rischiano di tagliare fuori le isole dai grandi circuiti internazionali, visto che altrove nel Mediterraneo altre località concorrenti si danno da fare e offrono livelli di accoglienza più attrezzati ai diportisti.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/5/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
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