Il Museo Canonica prosegue nel progetto di approfondimento dello studio sugli artisti, prevalentemente non romani, che hanno operato a Roma nel primo cinquantennio del secolo scorso e hanno frequentato gli atelier e le accademie della zona compresa tra Villa Strohl-Fern, Valle Giulia e Villa Medici. L’attuale mostra è dedicata ad Ercole Drei. Faentino d’origine ma romano d’adozione, Drei - scultore, pittore e disegnatore sensibilissimo - ha lasciato a Roma molte sue opere significative sia tra quelle eseguite su commissione, sia tra le piccole sculture apprezzate da amatori d’arte destinate all’uso privato. Del primo periodo, ancora legato al Simbolismo e al clima tardo Liberty respirato nella natia Faenza, sono esposti la statuetta in bronzo Estasi d’Amore, il Ritratto di amica e la Danzatrice con il cerchio del 1913. E ancora Titti, un bronzo del 1921; la più tarda Saffo (1934); il bozzetto della statua in marmo omonima inviata alla Quadriennale nel 1935, che oggi si trova a Los Angeles e le opere degli anni Cinquanta, quando Drei prosegue la propria indagine sul nudo femminile: Vanità, Diana Cacciatrice, La Poesia, il Passo di danza e il secondo bozzetto de La Primavera. Molte sono le testimonianze dell’interesse di Drei per le arti decorative in bronzo e in ceramica. In mostra anche alcuni dipinti scelti tra quelli più noti, sedici disegni a matita e a carboncino realizzati tra i primi del Novecento e gli anni Cinquanta, in particolare studi di nudo, e un video sulle sculture realizzate per la città di Roma: da Via Veneto a Colle Oppio, dal ponte Duca d’Aosta all’Eur. Fino al 25 settembre.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 5/10/2011
dalla nostra Daniela Bruzzone
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