Il Pd accelera sull'alleanza col Terzo Polo

Gazzetta del Sud Mario Cavaleri Palermo Il giorno dopo è già un susseguirsi di dichiarazioni sul segnale venuto da Milano, dove un mix di ingredienti ha fermato il sindaco uscente; e nel mix non è trascurabile la fastidiosa arroganza con cui alcuni esponenti politici e soliti giornalisti cortigiani, onnipresenti sul piccolo schermo, avevano spavaldamente dato per scontato il risultato, alzando i toni dello scontro. Adesso, in attesa del mini-test di fine mese, riparte il tam-tam sul governo politico e sulle alleanze. E il primo a incalzare in questa direzione è il segretario regionale del Pd Giuseppe Lupo: «Il Terzo Polo se vuole canalizzare il dissenso, deve rimarcare di essere opposizione rispetto al Pdl e stringere alleanze col centrosinistra già nei ballottaggi delle amministrative». Alleanze preludio a un governo politico al posto dei tecnici. Per Lupo, infatti, da Milano arriva la bocciatura del berlusconismo, nonostante la forza impegnata sul campo con la "videocrazia" che ha accompagnato il prima e il durante della campagna elettorale. Così come è stata bocciata la Lega. Dal Terzo Polo, commenti all'unisono: «Una cosa è certa - dice Gianpiero D'Alia, capogruppo Udc al Senato - per i due partiti al governo è una sonora sconfitta che avrà effetti a cascata, anche in Sicilia». E a Lupo risponde: «Noi siamo già disancorati dal berlusconismo ma distanti pure dal vendolismo». Quanto alle alleanze: «Valuteremo tutto dopo le amministrative. Vedremo per esempio come si comporterà il Pd nei confronti dei nostri candidati». Per il presidente della Regione Raffaele Lombardo siamo davanti a «una svolta i cui dettagli e particolari vanno ancora definiti; non c'è dubbio tuttavia che questo porterà a una ristrutturazione del sistema politico. La scommessa che ha voluto fare Berlusconi, caricandosi in prima persona l'esito delle elezioni, soprattutto a Milano, è stata una scommessa persa, comunque vadano i ballottaggi». Nel Centrodestra invece si ridimensiona il dato e i co-coordinatori del Pdl Giuseppe Castiglione e Domenico Nania ritengono «che già dalla prossima tornata ci sarà un'affermazione del Pdl, da valutare anche alla luce delle numerose liste civiche e dei sindaci che hanno espresso il buon governo, a partire dall'unica città capoluogo in cui si voterà, Ragusa». Sull'esito delle urne nel resto d'Italia ammettono che occorre una riflessione, rilevando che «ad eccezione di Milano, il Pdl ha retto in tutte le città». Quanto alla Sicilia «l'obiettivo è ricostruire la coalizione aprendo a partiti come Forza del Sud, Pid, La Destra, Noi Sud e rafforzando il rapporto con l'Udc, che per affinità, sensibilità culturali e valori comuni è molto più vicina alle posizioni del Centro Destra». «Dobbiamo inoltre riportare nella coalizione - concludono i co-coordinatori - quella parte di Futuro e Libertà che esclude alleanze a sinistra. Il programma sarà successivamente la discriminante per rilanciare l'azione politico-amministrativa del centro destra». Intanto Lombardo pensa di accelerare il varo del nuovo partito dei meridionali che dovrebbe ricostituire al centro uno spazio più aggregante rispetto all'Mpa. Tra le adesioni più recenti quella del consigliere provinciale di Messina Simone Magistri (ex An e ora Gruppo Misto): «In questo particolare momento di caos politico-istituzionale - ha scritto Magistri al leader Lombardo - si sente infatti, a mio avviso, forte quanto mai l'esigenza di un nuovo soggetto politico che sia vicino alla gente, ne colga le istanze e soprattutto sia in grado di coinvolgere e assicurare una partecipazione continua ed attiva alla politica. Un percorso di coinvolgimento che non può che iniziare dai giovani per la formazione di una nuova classe politica scevra da personalismi e da logiche clientelari proprie di un "vecchio " modo di fare politica».

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/18/2011