Nel Pd dibattito acceso su alleanze di prospettiva

Gazzetta del Sud Michele Cimino PALERMO Monta all'interno del Pd il dibattito sul sostegno al governo Lombardo e sull'opportunità di accantonare il governo dei tecnici per sostituirlo con un esecutivo di politici. La questione sarà affrontata nell'assemblea dei delegati, convocata per il 19 giugno. Non tutti però sono d'accordo, a cominciare dal capogruppo all'Ars Antonello Cracolici, che distingue il momento del governo da quello elettorale che punta alla conferma dell'alleanza politica "con le forze che condividono il sostegno al governo in carica. Quando ci presenteremo all'elettorato dovremo tenere conto che ci sono altre forze che vanno coinvolte". Il riferimento è a Idv e Sel, di cui, a giudizio di Cracolici, bisognerà "tenere conto nel costruire un cartello elettorale per battere il centrodestra. Non si vuole lasciare fuori nessuno, anzi". Per il capogruppo è necessaria "un'alleanza delle forze che combattono il berlusconismo e vogliono cambiare il sistema di potere in Sicilia". E a chi gli fa rilevare che fra le forze che vogliono cambiare il sistema e avversano il berlusconismo ci sono il Terzo polo e l'Mpa di Raffaele Lombardo, contro cui si sono espressi tanto il Sel quanto l'Idv, che condizionano un'eventuale alleanza con il Pd alla rottura di ogni rapporto con Lombardo, replica: «Il "mai" non ha portato da alcuna parte finora. I signori del mai sono quelli che ci hanno portato al 61 a zero e a quindici anni di centrodestra in Sicilia». E ricorda che "il centrodestra è stato cacciato all'opposizione grazie a un'alleanza che il Pd ha trovato con il Terzo polo e con Lombardo. Da soli sicuramente, non ce l'avremmo fatta. Ma questo non significa che stiamo fermi, in attesa di eventi. Dobbiamo costruire un quadro nuovo e questo passa attraverso nuove elezioni e una larga intesa con Idv e Sel da una parte e i partiti che sostengono il governo dall'altra. Il patto parlamentare di governo per ora lo possiamo fare solo con chi è rappresentato a Palazzo dei Normanni". A coloro che, dall'interno del Pd, premono per togliere subito il sostegno al governo precisa, dice: "Il dissenso è legittimo, ma altrettanto legittimo è che sia la maggioranza a dettare la linea del partito. Sono regole della democrazia, non altro. Dobbiamo rispettarle, anche quando ci piacciono poco o niente". "Sembra di assistere - commenta il deputato del Pd Pino Apprendi, sempre meno in linea con la dirigenza del gruppo parlamentare all'Ars - al festival delle ipocrisie. Usciamo da questa ambiguità. Lombardo ci tiene imbrigliati sapendo le difficoltà che noi del Pd abbiamo al nostro interno". E accusa il presidente della Regione di utilizzare i "tecnici' del suo governo "per partecipare alla disputa elettorale", mandandoli in giro a fare comizi contro i candidati del Pd. "Prima Dantrassi , assessore all'Agricoltura poi Russo, assessore alla Sanità, altro che tecnici: è un pretesto per sminuire il nostro ruolo. Tutto ciò alimenta irreversibilmente la disputa interna del Pd. Lombardo non può chiudere a Sel e Idv, indispensabili per battere definitivamente il centro destra, noi non possiamo accettarlo". "Archiviamo definitivamente – incalza Bernardo Mattarella – il sostegno al governo tecnico e confrontiamoci subito per aprire una nuova prospettiva politica che abbia una legittimazione democratica e popolare". E annuncia che il 3 giugno, su iniziativa del circolo Libertà e Solidarietà, si terrà una pubblica riunione con il vice capogruppo al Senato, Nicola Latorre. "Sarà – assicura Mattarella – un'occasione per tutto il partito in vista dell'assemblea regionale del 19 giugno. I tempi sono ormai maturi perché il Pd prenda l'iniziativa di proporre un patto democratico partendo dall'alleanza del centrosinistra per coinvolgere anche le forze moderate che a Roma si oppongono al governo".

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 5/24/2011