Gazzetta del Sud
Michele Cimino
Palermo
Ancora un'estate di fuoco per il Governo Lombardo, criticato, ora, anche dall'Udc, che minaccia di votare a favore della mozione di censura contro l'assessore regionale alla Sanità Massimo Russo. Il dibattito su quella mozione presentata dal Pdl e condivisa dal Pid di Saverio Romano e dal Fds di Gianfranco Micciché, è in programma per il 21 settembre e con il voto dell'Udc, considerato che la minoranza del Pd è fortemente impegnata nel tentativo di far sciogliere l'Ars anticipatamente, potrebbe anche essere approvata.
Questa volta, a puntare il dito accusatore contro l'assessore Russo, è stato il coordinatore regionale dell'Udc, Gianpiero D'Alia, che, nel concludere i lavori della "Summer School" 2011, organizzata a Selinunte dai Giovani di centro, parlando di Massimo Russo, ha detto che la sua politica «deve essere credibile. Altrimenti – ha avvertito – l'Udc prenderà in considerazione l'ipotesi di votare la censura al suo operato».
«Noi – ha, quindi, spiegato D'Alia – abbiamo votato la riforma della Sanità pubblica ed ora aspettiamo la riforma di quella privata. La politica dell'assessore Massimo Russo – ha sottolineato il capogruppo dei senatori Udc al Senato – sarà credibile quando revocherà i manager inefficienti, ci assicurerà che i concorsi dei primari saranno banditi seguendo criteri di oggettività e quando ci garantirà che gli stessi non utilizzeranno il loro potere discrezionale nella scelta dei primari. Per noi sono tre punti qualificanti, altrimenti voteremo la censura a Russo».
D'Alia si poi soffermato sui tagli determinati a danno della Sicilia dalla finanziaria nazionale, rilevando che il governo in carica deve adottare provvedimenti adeguati e idonei a fronteggiare la situazione, promovendo contestualmente lo sviluppo, anche se, ha precisato «la manovra economica di Tremonti taglia alla Regione siciliana oltre due miliardi e mezzo di euro».
In particolare, per il coordinatore regionale dell'Udc, occorre tagliare gli sprechi della burocrazia e gli alti costi della politica. «Fondamentale – ha detto in proposito – per assicurare una navigazione tranquilla al governo della Regione, anche l'abolizione delle province che per noi è un punto fondamentale: se i tagli lineari devono essere selettivi a Roma, tali devono restare anche in Sicilia perché dentro la Regione "vivono" ancora troppi parassiti e si tollerano ancora troppi sprechi».
In polemica, poi, con quella parte del Pd che vuole porre termine all'esperienza del cosiddetto "governo dei tecnici" per sostituire gli assessori attualmente in carica con dei parlamentari, il sen. D'Alia è tornato a ribadire che si tratta di un dibattito «stucchevole, perché – ha precisato – quello attuale è già un governo politico e definirlo tecnico è soltanto una grande ipocrisia».
Ma se dall'Udc arrivano delle critiche, ancora più difficile è la situazione che si sta determinando all'interno del Pd, dove il segretario regionale Giuseppe Lupo è costantemente sotto attacco della minoranza interna. Entro luglio, infatti, avrebbe dovuto concludere le consultazioni con i rappresentanti del Terzo polo per verificare se sarebbe stato possibile puntare verso un patto elettorale che comprendesse anche l'area di sinistra, Sel e Idv. Lupo deve ancora incontrare la delegazione dell'Udc, ma è già chiaro che il progetto non è condiviso dal Terzo polo.
Domani, inoltre, riprende l'attività dell'Ars e all'ordine del giorno continua ad essereci la riforma dei Consorzi Asi che gran parte dell'opposizione e anche qualche pezzo di maggioranza non vuole.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 8/1/2011
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