Per festeggiare i suoi primi centotrentacinque anni di attività a Roma, la Reale Accademia di Spagna ospita una grande mostra dedicata a Joan Miró, uno dei maggiori protagonisti del Novecento. Le opere esposte provengono dalla Fondazione Joan Miró di Barcellona. Sono ventisei splendide acqueforti e acquetinte realizzate tra il 1969 e il 1978 e quattro sculture in bronzo di grande formato della prima metà degli anni Settanta.
Se il percorso artistico di Miró ha sempre mostrato coerenza e originalità, anche nel momento di maggior legame con il Surrealismo, nella maturità il maestro catalano ha manifestato una profonda apertura verso le tendenze emergenti, come l’Action Painting e l’Informale, e un rinnovato interesse per le arti grafiche. Mirò diceva di sé: “Non sono incisore né pittore, ma uno che tenta di esprimersi con tutte le tecniche”. E la “scoperta” nel 1967 dell’incisione al carborundum, materia granulosa che posta sulla lastra di rame aumenta l’aggressività e l’immediatezza del risultato finale, ne aumentò il desiderio di sperimentazione. L’opera grafica e la scultura esaltano poi il rapporto fisico, che l’artista instaura con la materia. I lavori presentati nelle sale dell’Accademia affrontano il tema, particolarmente caro a Miró, del legame arcaico con la terra e con la mitologia mediterranea. Una “galleria di antiritratti”, appunto, che fonde questi strani personaggi con le stelle e i mondi celesti. Opere in cui, tra decisi segni neri e note di colori accesi, si ritrovano tutti i simboli del linguaggio artistico di Miró. Fino al 25 maggio.
, a cura di Daniela Bruzzone
Data notizia: 5/9/2008
dalla nostra Daniela Bruzzone
Dalle nostre ricette ingredienti per 4 persone... scoprile!