"Quelli del no" che non temono confronti

 "Quelli del no" che non temono confronti Riceviamo da Pino La Greca e pubblichiamo: Dal “fronte del no” Ho letto con attenzione la nota dell’amico e consigliere comunale Pietro Lo Cascio e non posso esimermi dall’esprimere il mio totale e pieno apprezzamento; ritengo tuttavia, che occorre puntualizzare che “quelli del no” (mi riferisco naturalmente alle attuali forze di minoranza in consiglio comunale) non si sono limitati a esprimere un parere contrario, ma hanno indicato tutta una serie di proposte alternative a quelle presentate dalle diverse amministrazioni Bruno, che alla fine sono diventato patrimonio di operatori turistici delle isole anche se rigettate dalla maggioranza e dall’amministrazione; le proposte sono depositate agli atti del consiglio comunale, in decine e decine di autoconvocazioni che non saranno mai discusse nel corso di questa legislatura. Partiamo dalla portualità: oltre ad avere chiesto da anni, anche attraverso l’approvazione di ordini del giorno del consiglio comunale, il Piano regolatore dei Porti, abbiamo richiesto e sollecitato innumerevoli volte un serio confronto sulla messa in sicurezza di sottomonastero, ancora ferma al palo. Lo stesso dicasi per le opere portuali che vedono la nostra comunità concorde, parlo, naturalmente, della struttura portuale di Pignataro, che può essere facilmente ampliata attraverso la realizzazione di una darsena che partendo dall’attuale area dei vigili del fuoco segua parallela la provinciale per Canneto, consentendo la realizzazione di una darsena ed un sottobanchinamento in grado di realizzare posti barca per tutto l’anno. Lo stesso dicasi per la struttura portuale di Sottomonastero, collocando il nuovo braccio al posto dell’attracco attuale degli aliscafi, come proposto nel 2003/2004 dall’architetto Valle (già esperto del sindaco Bruno) e recentemente dai comandanti di tutte le unità navali di linea presenti nel nostro comparto, dal pilota del porto, agli ormeggiatori e da tutti coloro che operano nel settore portuale. Naturalmente le due proposte non sono state né discusse, né prese in considerazione dal sindaco Bruno, o tutto il “pacco” dei porti o nulla, questa, in estrema sintesi, la risposta dei sostenitori del “mega porto”. Collegamenti aerei / aeroporto: sin dal primo momento di fronte alla consapevolezza della impossibilità di realizzare un aeroporto a Lipari ci siamo fatti promotori di tutta una serie di collegamenti intermodali con i principali aeroporti, Reggio Calabria e Catania, sia via mare, sia via autostrada. Abbiamo chiesto l’amministrazione di approfondire con la Provincia Regionale di Messina tutta una serie di possibili iniziative legate ai collegamento con gli elicotteri e/o con gli idrovolanti, naturalmente nessuna di queste proposte è stata accolta. Negli ultimi anni, tuttavia, abbiamo registrato che per una naturale evoluzione lo scalo degli aliscafi è stato “avvicinato” a Messina Marittima, come richiesto sin dal lontano 2004, mentre diversi operatori a Milazzo si sono attrezzati per creare dei collegamenti veloci da e per Catania, che, tuttavia, non sono sufficienti e non garantiscono quella continuità che viene assicurata ad altre località turistiche della Sicilia. Lo stesso dicasi con l’aeroporto di Reggio Calabria o di Lamezia Terme (recentemente utilizzato dal Presidente della Repubblica) facilmente raggiungibile sia via mare sia via elicottero. Concludo, con una nota di carattere personale: lo stabilimento di San Calogero. Debbo rivolgere un plauso ai giovani che hanno compreso ed attuato quello che io, diversi anni fa, ho tracciato nel mio volume sulle terme. Adesso la struttura è accessibile, operativa, ed alla lunga, anche attraverso un confronto franco e legale fra tutti i soggetti interessati (comunità e cooperativa), può creare occupazione qualificata nel nostro territorio. Quelli del “fronte del no” sono liparoti a pieno titolo, hanno semplicemente una visione diversa del nostro sviluppo, in molti casi, come dimostrato dai fatti, più corretta rispetto ai componenti l’attuale maggioranza consiliare o dell’amministrazione; bastava discutere, confrontarsi, e molti anni persi si potevano evitare; senza seminare veleni, senza ostinarsi a pensare di possedere, (perché si è vinto le elezioni per un pugno di voti), la verità e di mettere all’indice chi la pensa diversamente, dipingendoli come un nemici delle isole e sottoponendoli a rischi personali elevatissimi come le minacce ad alcuni consiglieri comunali o ad altre forme di intimidazione. Buon San Bartolomeo, di pace e serenità per tutti. Lipari 20 agosto 2011 Pino La Greca

, a cura di Peppe Paino

Data notizia: 8/20/2011

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