La scuola non è iniziata anche a Filicudi

La scuola non è iniziata anche a Filicudi  Riceviamo dai genitori di Filicudi e pubblichiamo: Al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano Al Ministro della Pubblica Istruzione L’ on. le Maria Stella Gelmini Al Provveditorato agli studi di Palermo Al Provveditorato agli studi di Messina Agli Organi di stampa p. c Al sindaco di Lipari il dott. re Mariano Bruno Al Comando Carabinieri di Filicudi Oggetto: Situazione grave nell’isola di Filicudi. Non parte la scuola dell’ obbligo. Asilo e scuola media senza insegnanti. I genitori degli alunni del CPE (corso preparazione esami) dell’ isola di filicudi, ACCUSANO da quasi un mese, il grave ritardo nell’ apertura delle attività didattiche sull’ isola. I medesimi lamentano un prolungato e vergognoso ritardo nelle nomine degli insegnanti della scuola media e della scuola materna, incarichi che in tutte le altre città e nelle piccole comunità montane e marine del nostro Paese sono state conseguite nei tempi legittimi. Dal 12 Settembre infatti, come è noto, in tutta Italia è stato dato inizio all’ apertura dell’ anno scolastico, con regolare presenza del corpo docente a pieno titolo e regolare rientro dei bambini in classe. Al contrario, la suddetta collettività isolana si vede penalizzata, come puntualmente ogni autunno, dal mancato avvio delle normali funzioni di convocazioni e conseguente inizio lezioni scolastiche. E’ inconcepibile e fuorviante che, in un paese definito civile e democratico, molte mamme si vedono obbligate a trasferire i propri figli sulla terraferma per evitare la perdita di un mese di programma, col disagio derivante sia dall’ allontanamento forzato del bambino dal proprio ambiente sia da quello degli affetti familiari, oltre che si vedono costretti ad affrontare pesanti spese per un diritto sancito dalla Costituzione e non per una vacanza. Con la presente, i genitori INSISTONO e INVITANO le SS. VV., a considerare i bambini dell’isola come bambini aventi diritto allo Studio e all’ Istruzione come quelli del resto dell’ Italia, bambini, anzi, che godono di minori servizi, di minori stimoli, di minori strumenti, nonostante vivano in una località di mare conosciuta a livello internazionale e ritenuta, da qualche decennio oramai, Patrimonio Mondiale dell’ Umanità. Per non aggiungere che l’ ignobile realtà scolastica dell’ isola è stata maggiormente aggravata, da tre anno orsono, dalla formazione della pluriclasse e dall’ impossibilità, per i ragazzi uscenti dalla terza media, di poter proseguire gli studi relativi al primo biennio della Scuola Superiore, dei quali studi ne è stata resa obbligatoria la frequenza dalla Riforma Scolastica dall’ allora Ministro della Pubblica Istruzione, l’ On. le Letizia Moratti nel lontano Settembre 1999. Salta all’ occhio persino l’ annuale contraddizione che tra gli insegnamenti nella Scuola Media quello del modulo letterario – antropologico, viene svolto dalla docente di lingua straniera, in quanto sono presenti nel gruppo docenti solo l’ insegnante di matematica e quella di lingua inglese, e con l’ occasione si fa presente alle SS. VV., che da quest’ anno viene soppresso anche l’ insegnamento musicale. I dodici anni trascorsi rappresentano il riflesso lampante della NON ATTUAZIONE di quest’ obbligo, poiché nessun ragazzo del posto è riuscito a conseguire un attestato, sia per assenze di collegamenti marittimi, sia perché le lavagne interattive multimediali (LEM), di cui è stata munita la scuola dell’ isola, non sono mai state utilizzate per i corsi a distanza concordati con la scuola superiore di Lipari che ne avrebbe acconciato tempi oltre che distanze fisiche -geografiche ed economiche col resto degli ambienti collegiali. Ne consegue dunque che a Filicudi andare a scuola non stato mai né un dovere né un obbligo, e non si è verificato mai l’ evento esemplare che funzionari della Pubblica Sicurezza vengano attivati dagli Enti Preposti per bussare alle porte dei genitori e imporre la frequenza scolastica ai loro figli. Dispersione scolastica obbligata dunque, ma non frequenza obbligatoria. I genitori si chiedono il perché di questa inaccettabile ingiustizia nei loro confronti e CHIEDONO tenacemente di trovare considerazione e ascolto con la presente istanza, precisando la ferma volontà di presentare continue ed insistenti petizioni affinché venga riconosciuto il diritto all’ istruzione ai propri figli e di utilizzare tutti i canali possibili dell’ informazioni per sollecitare gli Organi preposti. FILICUDI 30 Settembre 2011 I rappresentanti di classe scuola dell’ infanzia e della scuola media.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 10/2/2011

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