Gazzetta del Sud
Michele Cimino
PALERMO
Ars in stallo, in attesa della mozione di sfiducia al governo Lombardo. Si sarebbe dovuto discutere ieri sera il disegno di legge sulla lingua dei segni, ma per ben due volte è mancato il numero legale, per cui il presidente di turno, Santi Formica, ha aggiornato i lavori a martedì. Nel frattempo, il capogruppo Pdl Innocenzo Leontini, con la collaborazione di Marianna Caronia del Pid, in sostituzione del proprio capogruppo Rudy Maira, e il capogruppo del Fds Titti Bufardeci hanno completato l'elaborazione del documento di sfiducia che, se passasse, porterebbe alle dimissioni immediate del presidente della Regione e a elezioni anticipate entro tre mesi. Nel testo vengono riproposti i temi della mozione di censura all'assessore alla Salute Massimo Russo, addebitando ogni responsabilità al presidente della Regione; si critica la mancata spesa dei fondi comunitari e si attribuisce al governo in carica la cattiva gestione della formazione professionale; si accusano gli attuali assessori di non essere dei tecnici ma politici, per cui, trovandosi in giunta esponenti del Pd, sarebbe stata disattesa la volontà popolare. Questa mozione, secondo il capogruppo Pd all'Ars Antonello Cracolici «è uno dei tanti proclami che non avrà alcuna conseguenza, perché il centrodestra è terrorizzato dall'idea di andare a casa».
«Stia sereno l'on. Cracolici - gli ha replicato Leontini - I partiti dell'opposizione non sono in vendita, fanno le loro battaglie con convinzione e dignità. Certamente non capiterà a Pdl, Pid e Fds di presentare mozioni per poi ritirarle. In questo campo lasciamo il primato a Cracolici, presentatore della mozione contro l'assessore Armao e poi acrobatico trasformista nel ritirarla per guadagnarsi la meschina pagnotta dell'ingresso in maggioranza". Inoltre, per il capogruppo del Pdl, "Cracolici utilizza le stesse minacciose affermazioni all'interno e all'esterno. Ai suoi - ha incalzato - dice che se continuano ad isolarlo, rischiano di far passare la mozione e di andarsene a casa. La stessa cosa dice all'opposizione, che persegue proprio l'obiettivo di mandare a casa un governo ribaltonista, trasformista e artefice di disastri".
Intanto, in attesa che si arrivi al dibattito, non prima della settimana prossima, considerato che i lavori di Sala d'Ercole sono stati aggiornati al 18 ottobre, da parte delle opposizioni si cercherà di "mettere in atto tutte le azioni possibili per far emergere le divisioni della maggioranza e mettere in difficoltà il governo". Stando, infatti, ad alcuni commenti di corridoio fra esponenti dell'opposizione, in realtà, con la mozione di sfiducia si punta a "verificare il deficitario stato di salute della maggioranza", ottenendo sette o otto voti in più, che dovrebbero arrivare da dissidenti del Pd e da "malpancisti" dell'Udc. Peraltro, come si ricorda, in occasione del dibattito sulla mozione di censura all'assessore Russo, la maggioranza, ritenendo quella mozione improponibile, in quanto avrebbe dovuto essere indirizzata al presidente della Regione e non ad un solo componente dell'esecutivo, uscì dall'aula. Vi rimasero, però, alcuni deputati del Pd in contrasto con la linea del capogruppo Cracolici, e l'intero gruppo dell'Udc, che al momento del voto si astenne, convalidando di fatto quella votazione. "Non so se raggiungeremo quota 46 – ha detto Leontini – ma di certo stiamo interpretando al meglio il nostro ruolo di opposizione. Questa maggioranza è frutto di alchimie di palazzo e di trame da "casta"', non della volontà popolare dei siciliani che avevano dato altre indicazioni a Lombardo".
Intanto sul fronte dell'esecutivo, ieri l'assessore regionale alle Infrastrutture e ai Trasporti, Pier Carmelo Russo, ha scritto una lettera al presidente Lombardo e all'assessore per l'Economia, Gaetano Armao, per chiedere che trovi immediata applicazione in Sicilia il decreto emanato lo scorso 6 ottobre dal Ragioniere generale dello Stato, che prevede la regionalizzazione del patto di stabilità "orizzontale". Tale meccanismo, che non comporta alcun costo per l'amministrazione regionale, prevede che gli enti locali che dispongono di risorse finanziarie, che non possono però impegnare perchè vincolati dal Patto, le cedano ad altri che, viceversa, possono spenderle non avendo raggiunto la soglia prevista.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 10/13/2011
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