Gazzetta del Sud
Palermo- A Roma si era chiuso tutto in tarda notte ma si è fatta l'alba a Catania dove Pino Firrarello furibondo ha riunito i fedelissimi intenzionato a silurare l'accordo siglato poche ore prima nella Capitale da Mpa (Lombardo), Forza Italia (Alfano e Verdini), An (Ignazio la Russa). Non mandava giù che si fosse avallato un cambio di poltrona per il genero Beppe Castiglione accreditato da oltre un mese come prossimo sindaco e ritrovatosi candidato presidente della Provincia.Non era una deminutio capitis ma avvertita come tale dal senatore leader di Forza Italia nell'area catanese, perché ratificata senza il suo assenso.Tre ore di turbolenze con echi fino a Palazzo Grazioli, smorzatesi al sorgere del sole, e assorbite a metà mattinata, quando al telefono lo stesso Berlusconi ha voluto incoraggiare Castiglione a spendersi al massimo nel prossimo appuntamento elettorale. Cui ha fato seguito l'incontro con Lombardo che in serata a Catania ha visto sia Castiglione che il candidato sindaco Raffaele Stancanelli per formulare i rituali auguri. Ma si chiudeva un caso e se ne apriva un altro, in una giornata convulsa per la coalizione alle prese soprattutto con la scelta degli assessori, l'appuntamento più tormentato e conclusivo. Riunioni di gruppi e incontri informali a Catania, dove si trovava il presidente della Regione e a Palermo con vertici dei deputati Udc e An; tavoli separati per dare l'ok definitivo alle designazioni alla luce degli ultimi avvenimenti e del riassetto delineatosi dopo la mappa Amministrative. Ma il costante pressing romano su alcune candidature ha fatto scoppiare un caso An per le voci di una non riconferma dell'assessore Santi Formica, primo eletto nel Pdl in Sicilia, forte di oltre ventitremila preferenze. È circolata per tutta la giornata la sua sostituzione con Angelo Sicali, cognato di Granata e gradito a Gianni Alemanno.Impossibile al momento valutare l'effetto di un'eventuale defenestrazione. Qualcuno è arrivato persino a paventare una vera e propria deflagrazione dentro An, fino alla costituzione di un gruppo di dissidenti che sconvolgerebbe il quadro del Pdl. Conferme e smentite non hanno riguardato solo Formica ma Francesco Musotto, Nino Beninati, Titti Bufardeci, Michele Cimino, Giulia Adamo: questi ultimi tre vicini al neo sottosegretario Gianfranco Micciché che avrebbe ottenuto due assessorati per i suoi ma sui nomi, fino a notte, nessuna certezza; anzi possibilità di un terzo assessorato sempre in quota Micciché. Nel Pdl, l'unico intoccabile è La Via che tornerà a occuparsi di agricoltura. Entrano in ballo questioni di rappresentanza territoriale ma prepotentemente si inseriscono interferenze dei leader nazionali in favore di questo o quel deputato. L'altalena andrà avanti ancora oggi e fino alla stesura finale dell'elenco da parte di Lombardo. Il concitato contatto con i coordinatori regionali e nazionali ha posto in forse persino la stessa indicazione per la presidenza dell'Assemblea regionale, ipotecata dal forzista Francesco Cascio, già pronto col suo discorso inaugurale. La sua elezione potrebbe essere insidiata da Bufardeci. C'è poi il problema di una collocazione per l'ex europarlamentare e presidente della Provincia di Palermo Francesco Musotto, mentre Lombardo insiste sulla "quota rosa" in giunta, che favorisce la trapanese Giulia Adamo. Il ruolo di capogruppo al ragusano Innocenzo Leontini. Lombardo ha insistito sul profilo del rinnovamento e, a parte La Via, si tratterebbe di assessori nuovi ma senza quella forte componente femminile e di "esterni" che avrebbe dovuto caratterizzare l'esecutivo, indigesta però ai partiti per le troppe resistenze interne che non consentono "sacrifici". Anzi, si imporrà un secondo giro a metà legislatura? Nessuna indiscrezione sulle deleghe. Tra gli assessorati più richiesti la Sanità che l'Mpa non è disposto a cedere; e la delega ai lavori pubblici sarebbe per il magistrato Russo, chiamato in quota Mpa. Oggi pomeriggio alle 15 una conferenza destinata però a slittare di ora in ora. E fino all'ultimo tutto è possibile, Roma permettendo, visto che nel Pdl le pressioni più pesanti vengono dai palazzi della Capitale.(ma.cav.)
Presidente e probabili assessori del 55. governo regionale
Raffaele LOMBARDO presidente; Giovanni LA VIA esterno in quota Fi; Giulia ADAMO Forza Italia; Francesco SCOMA Forza Italia; Titti BUFARDECI Forza Italia; Angelo SICALI Alleanza nazionale; Salvino CAPUTO Alleanza nazionale; Massimo RUSSO esterno in quota Mpa; Roberto DI MAURO MPA; Pippo SORBELLO MPA; Antonello ANTINORO UDC; Nino DINA UDC; Pippo GIANNI
UDC.
, a cura di Peppe Paino
Data notizia: 5/21/2008
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