LIPARI- (Ansa)- Proseguono a Lipari gli interrogatori di amici, parenti e vicini di Eufemia Biviano, la donna di 60 anni uccisa nel tardo pomeriggio della vigilia di Natale nella sua casa a Lipari, nella frazione di Quattropani. La donna sarebbe stata accoltellata alla gola.
L'ipotesi investigativa privilegiata dagli investigatori e' quella di ladri sorpresi a rubare nell'abitazione, ma il sostituto procuratore della Repubblica di Barcellona Mirko Piloni, che coordina le attivita' dei Carabinieri di Milazzo e Lipari e del Ris di Messina, non escludono altre piste.
La salma e' stata portata nella camera mortuaria del cimitero dell'isola e in giornata sara' trasferita nell'ospedale di Milazzo per l'autopsia.
Secondo le prime ricostruzioni, Eufemia Biviano, che era nubile e viveva da sola, sarebbe stata assassinata nel pomeriggio del 24 dicembre. Abitanti della frazione l'hanno vista poche ore prima della morte mentre faceva la spesa in paese.
La donna sarebbe poi tornata a casa, scesa dall'auto in cui ha lasciato le borse della spesa e si sarebbe avvicinata al garage: li' probabilmente avrebbe sorpreso i banditi che l'hanno assassinata a bastonate e colpendola anche con un coltello. A trovare il corpo e' stato il cugino, Giacomo Alessi, che l'aspettava per la cena della vigilia e che si e' recato nella sua abitazione pensando fosse stata colta da malore. ''Il locale - ha riferito ai Carabinieri - era chiuso con il lucchetto. Il portone era aperto. Le stanze non erano a soqquadro''.
''A Lipari sono arrivati carabinieri del Ris, altri militari, perfino vecchi marescialli che hanno lavorato qui e che conoscono bene uomini e cose sull'isola. Ho chiesto al prefetto di Messina di convocare al piu' presto la riunione sul'ordine pubblico e la sicurezza perche' gli eoliani sono sconvolti'' dice il sindaco di Lipari Mariano Bruno.
Il sindaco dice che la strada dove abitava la donna originariamente si chiamava Area Motta ma con l'andare del tempo e la pronuncia si e' trasformata in Area morta, Sull'elenco telefonico la vittima risulta abitare in via Pavonazzo sopra Area 3.
''A Lipari e nelle altre isole - spiega il sindaco - la gente lascia le chiavi delle auto appese al quadro di accensione. Molte case sono lasciate con le porte aperte o con la chiave nella serratura. Questo e' un fatto eccezionale, non ricordo nei miei tredici anni di sindacatura un omicidio a Lipari anzi non ne ricordo proprio. La gente e' sconvolta, non siamo abituati a queste cose. La sicurezza per noi e' fondamentale e una tragedia come quella avvenuta alla donna che conoscevo personalmente ci ha sconvolto''. Alcuni abitanti sostengono invece che i furti sono aumentati nell'ultimo periodo e gli abitanti delle frazioni lontane dal centro di Lipari non vivono con tranquillita'.
NEGLI ANNI '50 ULTIMO OMICIDIO - Il delitto ha provocato molto scalpore nell'arcipelago eoliano, dove non si registravano omicidi dagli anni '50. Le notizie su quei delitti sono frammentarie e i carabinieri, impegnati nelle indagini sull'omicidio della donna di 62 anni, dovrebbero cercare negli archivi per trovare notizie certe.
Gli anziani di Lipari ricordano di una donna che sarebbe stata uccisa e gettata in una cisterna nel '55. Il 28 dicembre 1944, invece, vennero uccisi in localita' Rocche rosse nella frazione liparota di Canneto i fratelli Tauro, mentre la moglie di uno dei due venne ferita gravemente per una rapina. La donna, che gli assassini credevano fosse morta, sopravvisse e indico' in due Liparoti, Monteleone e Sciacchitano, gli autori della sanguinosa rapina. I due furono condannati all'ergastolo: il primo sarebbe morto in carcere, il secondo riusci' a ottenere la grazia.
Da quegli anni della meta' del '900 le Eolie sono rimaste immuni da episodi di sangue e soprattutto nelle piccole isole, dove gli abitanti si conoscono tutti, non si registrano neanche episodi di microcriminalita'.
a cura di Peppe Paino
Data notizia: 12/26/2011
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