L'Udc rimane fuori, Fli con Lombardo

Gazzetta del Sud Mario Cavaleri PALERMO Settimana della chiarezza... o quasi. Dopo la lacerazione a sinistra nel Pd tra il gruppo dei Deputati all'Ars e la segreteria regionale sul referendum pro o contro il governo regionale fissato alla vigilia di primarie, ieri è toccato al Centro riguadagnare la scena. Con il coordinatore regionale Udc Gianpiero D'Alia che, in prosecuzione dell'intrapresa del 27 novembre, dichiara di passare all'opposizione dell'esecutivo. Niente di sconvolgente perché la scelta Udc era apparsa abbastanza chiara da subito, nè all'Ars ultimamente il partito aveva brillato nello spendersi a favore delle iniziative dell'Esecutivo. C'è un disegno di lunga gittata in avvio dell'anno che introduce alle Politiche del 2013 ma è ancora appannato l'orizzonte per gli stessi protagonisti della scena politica, nessuno dei quali oggi sa bene dove si sta andando. E saranno quelle prossime le vere novità, in un quadro dove vi è ancora confusione e si lanciano quindi messaggi a ogni buon conto. Inutile pertanto aspettarsi chiarezza adesso; si procede passo dopo passo, su singole situazioni. Come si direbbe per mare... navigando a vista. L'uscita Udc non pregiudica il governo di Raffaele Lombardo che verificherà solo a fine marzo, con il voto sull'esercizio provvisorio qual è la reale situazione dei numeri all'Ars, oggi a suo favore pure con un Terzo Polo disgregato e di fatto ormai tramontato. Occupiamoci allora della "separazione" notificata dai centristi di Casini, con la nota di D'Alia: «Ieri sera (cioè mercoledì) abbiamo avuto un lungo, franco e cordiale incontro con il presidente della Regione, al quale abbiamo ribadito la nostra posizione sulla situazione politica e sul governo della Regione e lo abbiamo ringraziato per la sua disponibilità, ma abbiamo dovuto constatare, nostro malgrado, che non sono state rimosse le cause che hanno portato il 27 dicembre scorso l'Udc siciliano a uscire dal governo regionale. Per queste ragioni dopo aver informato i vertici nazionali del partito, abbiamo deciso di collocarci all'opposizione, svolgendo una funzione di stimolo e di proposta nell'interesse della Sicilia. Abbiamo comunque assicurato al Presidente della Regione che mai verrà meno il nostro contributo in Assemblea regionale, su iniziative e proposte dell'esecutivo che siano funzionali a una effettiva modernizzazione dell'Isola». Toni soft. Ricambiati da Lombardo: «Ho preso atto delle cortesi parole del senatore D'Alia. Non mi facevo nessuna illusione visto che fin dal momento della scelta che hanno fatto il 27 si era capito che non c'entrassero per nulla le ragioni del governo regionale. Avevamo offerto la possibilità di potenziare la loro presenza in giunta già settimane fa, così come non ho escluso che entrassero in giunta politici, preferibilmente non deputati regionali. Ho anche detto - aggiunge il governatore - che sul piano delle riforme si guardasse a quanto è successo in questi tempi dalla sanità agli appalti, dalle Asi ai rifiuti, tutti rami dell'amministrazione nei quali si è realizzata un'opera di modernizzazione, di riforma e di moralizzazione che, nonostante gli insulti che ci possono venire strumentalmente fatti, credo non abbia precedenza nella storia della Sicilia. Le ragioni sono altre - osserva Lombardo - e se sono altre è inutile stare a parlare e perder tempo. C'è stata una conferma che quelle valutazioni non erano errate. Che questo poi sia legato ad una ricollocazione per le prossime politiche o regionali, sono discorsi che esulano, non sono stati fatti ieri e certamente emergeranno nei prossimi giorni. Mi auguro che questa condizione possa essere superata e comunque i fatti dei prossimi giorni si incaricheranno, ammesso che non incidano quelli di oggi e di quanto è capitato a Roma, di fare chiarezza sulla scelta dell'Udc. Mi fa piacere comunque che l'Udc non farà mancare il proprio contributo ad iniziative positive e sono certo comunque che l'Udc nel suo lavoro e nel suo impegno politico possa riconoscere il buon lavoro che stiamo facendo e ritrovare la via di una collaborazione più forte». Lombardo ieri ha presieduto una riunione di giunta in cui fra le varie cose discusse è stata confermata la nomina del direttore Ludovico Benfante nell'incarico ricoperto; sugli altri interim si deciderà presto.

a cura di Peppe Paino

Data notizia: 1/13/2012

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